domenica 24 novembre 2013

SPUTARE UN’OSTIA NON E’ REATO: COSI’ SENTENZIA IL TRIBUNALE DI SENEGHE (di Luigi Tosti)




Il fatto è accaduto a Capoterra, provincia di Cagliari, durante la messa di commemorazione dei caduti. Una tredicenne, dopo aver ricevuto l’ostia consacrata durante la comunione, l’ha sputata in terra e calpestata. I fedeli cattolici si sono infuriati ed hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri. Le spoglie dell’ostia sono state pietosamente ricomposte in una teca ed affidate alle cure del Vescovo di Siniscola. E’ sollecitamente intervenuto un drappello di Carabinieri che hanno arrestato la tredicenne per il delitto di “vilipendio della religione cattolica”, traducendola poi nel carcere minorile di Simaxis.
La notizia del gesto sacrilego si è rapidamente diffusa nel centro abitato di Capoterra e nell’intera Isola, suscitando l’ira incontenuta dei cattolici che hanno circondato la caserma dove era detenuta la tredicenne, tentando anche di linciarla. Il Nunzio Apostolico di SantuLussurgiu ha stigmatizzato l’episodio in una nota ufficiale indirizzata a sua Altezza Giorgio I° Borbone, Re di Vaticalia, e al Guardiasigilli Annamaria Cancellieri che, da parte sua, ha assicurato per telefono una sollecita “sensibilizzazione” del Procuratore Capo Anti Mafia di Tresnuraghes. La tredicenne è stata tratta a giudizio direttissimo ma, con sconcerto degli isolani, il GUP del Tribunale di Seneghe l’ha assolta, ordinandone l’immediata scarcerazione.
Come si legge nella motivazione della sentenza n. 000000 del 2018, depositata oggi 23 novembre 2013, il Giudice del Tribunale del Montiferru ha ritenuto in primo luogo sussistente la causa di giustificazione che la tredicenne aveva addotto a sua discolpa con questa accorata confessione: “Ho sputato sì l’ostia, ma per amore verso Gesù: se l’avessi inghiottita come gli altri, infatti, l’avrei trasformato in merda”. Il perito del Tribunale dr. Pio Deidda ha confermato la validità scientifica dell’assunto difensivo della tredicenne asserendo -sotto giuramento- che gli alimenti introdotti per via orale si trasformano, in seguito al processo digestivo e salvo occlusioni intestinali, in merda che finisce poi, ineluttabilmente, nelle fogne. Questa conferma scientifica è stata ritenuta dal GUP dott. Efisio Mulas dirimente ai fini dell’assoluzione della tredicenne. Peraltro, dall’esame biologico eseguito dal dr. Pio Deidda sul corpo del reato -cioè sull’ostia consacrata dal parroco Don Porcu- non è risultata alcuna traccia del DNA di Gesù ma, sorprendentemente, tessuti cellulari inequivocabilmente appartenenti alla Dea Pallade Atena e al Dio Poseidone: tracce del Dio Bacco sono state rinvenute nel vino consacrato dal parroco. Queste risultanze processuali hanno indotto il GUP ad assolvere la tredicenne anche perché non punibile per insussistenza del reato. Infatti, la legislazione della Repubblica Pontifica Italiana non sanziona le offese alle religioni diverse da quella cattolica perché -come giustamente sentenziato dalla Corte Costituzionale negli arresti n. 132/1989 e 435/2004- l’Italia è uno Stato laico e, dunque, le divinità diverse da quelle cattoliche  contano meno delle “merde”.
I referti biologici sull’ostia hanno tuttavia creato sconcerto e subbuglio in Vaticano. Dopo aver infatti appreso che le ostie consacrate dai preti cattolici si trasformano, in realtà, in vera carne e in vero sangue di Dei pagani, falsi e bugiardi, il Vescovo di Siniscola ha gettato l’ostia consacrata da Don Porcu nella discarica di Tadasuni. Papa Francesco ha indetto un immediato Concilio che si terrà il prossimo 1° dicembre a Roma -sotto la supervisione dello scienziato laico Antonino Zichichi- per apportare modifiche agli impasti delle ostie e alle formule alchemico - magiche da pronunciare durante i riti sciamanici della santa messa.
Postato da Luigi Tosti. Fonte: FANTACRONACAVERA
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