martedì 24 giugno 2008

CROCI NAZISTE NEI TRIBUNALI ?

Pubblico, qui di seguito, il testo della lettera che ho inoltrato al Ministro di Giustizia Alfano e ad altre autorità con la quale preannuncio le motivazioni per le quali, se non verranno rimossi i crocifissi dalle aule giudiziarie, presenzierò all'udienza del 1° luglio 2008, dinanzi alle Sezioni Unite della Cassazione, con una croce uncinata appesa al collo. Se i Giudici ritengono infatti che sia "giusto" che i cittadini che sono costretti a frequentare le aule giudiziarie debbano subire l'imposizione del crocifisso -cioè del vessillo della più grande associazione per delinquere della storia del Pianeta- non dovrebbero esserci obiezioni a che i cittadini espongano svastiche naziste, anche se -ad onor del vero- i crimini dei nazisti rischiano di passare per pie opere di carità, se soltanto li si rapporta a quelli perpetrati in nome di Cristo in croce. Si tratta, in fondo, di un piccolo "contributo" all'arredamento, già di per sé criminale, delle aule di giustizia della Repubblica Pontificia Italiana. Buona lettura.







Rimini, li 20 giugno 2008



Al Ministro di Giustizia Angelino Alfano
Via Arenula 70
00186 R O M A

Al Primo Presidente della Corte di Cassazione
Piazza Cavour
00193 R O M A

Al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione
Piazza Cavour
00193 R O M A

All’Unione Atei Agnostici Razionalisti (U.A.A.R.)
Casella Postale 749
35122 P A D O V A

Al Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Silvio Berlusconi
Piazza Colonna n. 370
00187 R O M A

All’On.le Maurizio Turco, Piazza Montecitorio
00186 R O M A

EUROPEAN PARLIAMENT
The President of the European Parliament
Rue Wiertz
B-1047 BRUSSELS (BELGIO)

All’ Avv. Dario Visconti, Via XX Settembre n. 19
67100 L'AQUILA

All’Avv. Pierdominici Fabio, Via Farnese n. 75
62032 CAMERINO



OGGETTO: 1°) Reiterazione richiesta rimozione dei crocifissi dalle aule giudiziarie italiane o, in subordine, di esposizione di altri simboli religiosi;
2°) Petizione al Parlamento Europeo ex art. 194 trattato C.E.


Io sottoscritto Luigi Tosti, cittadino italiano, residente in via permanente a 47900 Rimini, Via Bastioni Orientali n. 38, trovandomi nella necessità di accedere alle aule giudiziarie della Cassazione civile e penale e di altri uffici giudiziari per presenziare alle udienze e per esercitare il diritto costituzionale di difesa in alcuni giudizi e, in particolare:
a) nel giudizio civile R. G. n. 005892-00/2008, che mi vede parte ricorrente dinanzi alle Sezioni Unite della Cassazione Civile e la cui discussione è già fissata per il prossimo 1° luglio;
b) nel giudizio penale nn. 03482400/2007 R.G., che mi vede parte imputata dinanzi alla Sesta Sezione Penale della Cassazione;
c) nel procedimento penale n. 420/2007 Reg. Dibatt. Coll. del Tribunale di L’Aquila, attualmente pendente dinanzi alla Corte d’Appello di L’Aquila;
mi vedo costretto -al fine di tutelare in via preventiva i miei diritti primari di libertà religiosa, di eguaglianza e di equo processo da parte di giudici imparziali- a reiterare all’attuale Ministro di Giustizia Avv. Angelino Alfano la richiesta -già vanamente avanzata ai precedenti Ministri di Giustizia Roberto Castelli e Clemente Mastella- di rimozione immediata dei crocifissi da tutte le aule giudiziarie italiane, in ossequio al principio supremo di laicità dello Stato e in ossequio alla pronuncia della Corte di Cassazione Penale, IV Sez., del 1.3.2000 n. 439, la quale ultima ha espressamente sancito che tutta la normativa fascista relativa all'ostensione del crocifisso negli uffici pubblici -e in particolare la circolare del Ministro Rocco del 29.5.1926 n. 2134/1867- deve ritenersi abrogata, ex art. 15 disp. prel. al cod. civile, perché incompatibile coi principi di laicità, di libertà religiosa e di eguaglianza affermati dalla Carta Costituzionale e dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti fondamentali dell'Uomo.
Nella mia qualità di cittadino rivendico, in primo luogo, il diritto di essere equamente giudicato da giudici imparziali, che cioè non appaiono visibilmente e smaccatamente di parte cattolica a causa dell’esposizione coatta dei crocifissi sopra le loro teste, tanto più in processi che mi vedono imputato e parte ricorrente per comportamenti diametralmente opposti, cioè di rifiuto radicale di esercitare le mie funzioni di giudice sotto l’incombenza di questo simbolo partigiano, che non solo non mi appartiene ma che detesto per gli efferati crimini contro l’umanità che sono stati commessi in suo nome.
Rivendico, altresì, il rispetto del mio diritto inviolabile di libertà religiosa, cioè di non essere costretto a subire la presenza in aula di un simbolo religioso che mi viene imposto dal Ministro fascista addirittura come simbolo “venerato” (!!) e come “ammonimento di verità e giustizia”, ad onta della indecente criminalità che lo connota.
Ribadisco che io aborro qualsiasi forma di idolatria e a casa mia non espongo crocifissi: non tollero, dunque, che allorquando sono costretto a frequentare i tribunali per motivi di lavoro o per esercitare il mio diritto di difesa io sia costretto da un Ministro di Giustizia fascista a subire l’imposizione della presenza dell’idolo del Dio biblico incarnato (tale è il personaggio mitologico di Gesù Cristo, secondo il dogma ufficiale della Chiesa).
Rivendico, infine, il rispetto e la tutela del mio diritto di eguaglianza e non discriminazione, che viene calpestato a causa dell’ostensione nelle aule del SOLO crocifisso: chiedo pertanto, in via subordinata, che il Ministro di Giustizia esponga -o mi autorizzi ad esporre- in tutte le aule giudiziarie, a fianco del crocifisso, i simboli religiosi di tutte le altre confessioni ed ideologie e, in particolare, il logo dell’U.A.A.R. (Unione Atei Agnostici Razionalisti), la menorà ebraica, i simulacri di Pallade Atena, di Budda, della Dea Iside, del Dio Bacco, di Odino, di Manitù, del Dio Quetzalcoatl, del Dio Mòrot, del Dio Satana, del Dio Bacarozzo, della Dea Lucertola, della Dea Vacca e del Dio Po: tutti Dei e Dee che io venero “ardentemente” e della cui presenza, supporto e conforto morale e religioso intendo usufruire in occasione dello svolgimento dei processi che mi riguardano. Anche i miei simboli, in effetti, sono “simboli venerati” che “ammoniscono” e dispensano a tutti “verità e giustizia” (oltreché strabilianti miracoli, peraltro a prezzi modici), al pari del crocifisso della “Superiore Razza” dei Cattolici.
Non tollero, in ogni caso, che per biechi motivi di disprezzo razziale e/o religioso io sia stato discriminato -e seguiti ad esserlo- dai Ministri di Giustizia italiani, i quali mi hanno vietato -e mi vietano- di esporre la mia menorà ebraica a fianco del loro “Unico Vero Dio”.
Se il Ministro di Giustizia Avv. Angelino Alfano -che apprendo da Wikipedia essersi laureato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, essere stato ospite del collegio “Cardinal Ferrari” ed aver esordito la carriera politica nella Democrazia Cristiana- ha qualcosa contro gli ebrei -e questo perché magari condivide i criminali precetti e i criminali trascorsi storici della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e dei suoi alleati cristiani Nazisti e Fascisti- è pregato di esternarlo nella risposta che sto sollecitando, perché io non intendo tollerare la criminale discriminazione di stampo razzistico/religioso (art. 3 della legge 654/1975) posta in essere dai Ministri di Giustizia italiani ai miei danni.
Io non ho mai esposto in casa altrui i miei simboli: pretendo dunque eguale rispetto dallo Stato italiano, e cioè che il Ministro di Giustizia si astenga dal “marcare”, in un modo peraltro squallido ed oltraggioso, le pareti delle aule di Giustizia, che appartengono a TUTTI i cittadini italiani, e non alla sola “casta” dei cattolici.
E questo non solo perché il crocifisso evoca in modo macabro e orrifico un messaggio altamente immorale, diseducativo e psicologicamente deleterio, cioè il delirante assassinio di un (Dio) figlio perpetrato da un (Dio) Padre per assurde e inconcepibili finalità di “redenzione” e “salvezza” di terzi “colpevoli” -cioè dell'Umanità “peccatrice” (di che mai?)- ma anche perché non intendo essere processato da Giudici che accettano di identificarsi, simbolicamente e platealmente, in un Dio biblico assassino, terrorista, figlicida, genocida, intollerante, stupratore, infanticida, schiavista, dispregiatore delle donne e degli omosessuali, razzista, sessuofobo e a tal punto borioso e criminale da pretendere di essere “venerato” dagli uomini con sacrifici umani ed animali, anche se, ovviamente, non sono così sciocco da nutrire “astio” o disprezzo nei confronti del “Dio biblico”, la cui unica “colpa” è quella di essere stato creato dagli uomini a loro immagine e somiglianza e, quindi, con le loro inclinazioni criminali.
Ribadisco, infine, che giammai accetterei di essere processato in aule addobbate con croci uncinate naziste -e questo perché ripudio ed aborro i crimini compiuti dai cristiani nazisti- e che quindi -e a maggior ragione- non accetto di essere processato da Giudici che mi impongono -o comunque accettano di impormi- la presenza del crocifisso, cioè il vessillo della più grande associazione per delinquere e della più grande banda di falsari della storia del Pianeta, la Chiesa Cattolica, che si è resa autrice, nell’arco di circa 1.800, dei più efferati crimini contro l’umanità, condividendoli di papa in papa, senza manifestare alcun moto di resipiscenza e/o di pentimento.
La storia del “crocifisso” gronda di sangue, di genocidi, di assassini, di torture, di criminale inquisizione, di criminali crociate, di criminale razzismo, di criminali roghi contro eretici e streghe, di criminale schiavismo, di superstizione, di criminale discriminazione e persecuzione razziale, di criminale shoà, di criminali rapimenti di bambini ebrei, di criminali confische, di disprezzo e discriminazione delle donne e degli omosessuali, di omofobia, di sessuofobia patologica, di intolleranza, di oscurantismo, di violazione e prevaricazione dei più elementari diritti politici ed umani di eguaglianza, di libertà di opinione, di libertà di pensiero, di libertà di religione e di libertà di scienza e ricerca, di omertosa e criminale copertura dei preti pedofili, di falsificazioni di donazioni costantiniane, di falsificazioni e taroccamenti di scritture sacre, di false creazioni, di false reliquie, di falsi Cristi, di falsi “figli” di Dio, di false resurrezioni, di falsi prepuzi di Gesù Cristo (ben 13!), di falsi e truffaldini “sangui di San Gennaro”, di falsi veli della Madonna, di false apparizioni della madonna, di false madonne che lagrimano sangue, di false ostie che si tramutano in fiorentine al sangue, di false case della madonna di Loreto, di falsi chiodi della croce di Gesù, di falsi legni della croce di Gesù, di false lance di Longino (Heilige Lanze) adorate dal cattolico Hitler, di false sindoni, di false veroniche, di falsi miracoli, di falsi Santi, autori di falsi miracoli, di falsi esorcismi, di false stigmate, di false transustanziazioni, di impostori Padri Pii santificati, di falsi paradisi, di falsi purgatori, di falsi limbi, di falsi demoni, di falsi angeli, di falsi arcangeli, di falsi cherubini, di falsi serafini, di falsi troni, di falsi indemoniati, di truffe, di costante abuso della credulità popolare a fini speculativi, di truffaldine messe gregoriane, di mercimonio di indulgenze, di truffaldine vendite di medaglie “miracolose”, di bolle di componenda, di illeciti finanziari, di accumulazione parassitaria di ricchezze ingenti e scandalose e di altre assurdità.
Esporre nelle aule giudiziarie il crocifisso, dunque, significa condividere tutti questi crimini ed identificarsi con la storia criminale della Chiesa cattolica, offendendo la dignità di chi crede REALMENTE nei valori della tolleranza, dell’eguaglianza e del rispetto dei diritti umani ma, soprattutto offendendo ed oltraggiando la memoria delle centinaia di milioni di esseri umani che “in nome di quel simbolo” sono stati assassinati, torturati, sbudellati, incarcerati, discriminati, inquisiti, ghettizzati, prevaricati, abbindolati, truffati, vilipesi ed emarginati dalla Chiesa Cattolica negli ultimi 1.800 anni.
Affermare, poi, che il crocifisso “merita” di essere affisso nelle aule giudiziarie perché è un “simbolo culturale”, rappresentativo dei “valori della tolleranza”, del “rispetto reciproco”, dell’ “eguaglianza”, del “rifiuto di ogni discriminazione”, della “valorizzazione della persona” e della “laicità”, è un’impudente ed oltraggiosa menzogna che offende la VERITA’ della storia ed oltraggia la memoria delle centinaia di milioni di vittime della Chiesa.
Ricordo a Voi cattolici che la prima comparsa dei crocifissi negli “uffici giudiziari”, sopra le teste dei giudici, risale ai tempi dei Tribunali della “Santa” Inquisizione, quando si torturavano, si sbudellavano e si squartavano eretici, streghe, atei, omosessuali, liberi pensatori, scienziati ed altri poveri disgraziati sotto la sua lugubre incombenza.
Vi ricordo che Voi cattolici avete praticato nei vostri criminali Tribunali della Santa Inquisizione torture di raffinata e squisita crudeltà contro gli eretici, la cui unica “colpa” era quella di esprimere liberamente il proprio pensiero e la propria opinione, contro le streghe, vittime della vostra sconfinata superstizione e del vostro innato disprezzo delle donne, contro gli omosessuali, quelli che ancor oggi discriminate, emarginate e condannate a causa della vostra atavica omofobia e sessuofobia (emblematica è la “bocciatura” dell’On.le Buttiglione come commissario europeo), e contro gli scienziati, la cui unica “colpa” è stata quella di credere all’evidenza della loro logica, piuttosto che alle menzogne delle vostre “Verità rivelate”.
Sotto la lugubre incombenza dei crocifissi, che avete appeso nei Tribunali dell’Inquisizione e che oggi appendete nei Tribunali “laici” italiani, Voi cristiani avete praticato le torture e i supplizi del dissanguamento, della fanciulla di ferro (o Vergine di Norimberga), delle turcas, del triangolo, dell'impalamento, della strappata, della culla della strega, della garrota, del supplizio del trono, dell'annodamento, del forno, della pressa, della cremagliera e del rogo.
Aguzzini e sadici criminali cristiani hanno torturato esseri umani innocenti, inserendo la famigerata “pera” metallica nella bocca, nell’ano e nella vagina degli inquisiti, per poi aprirla lentamente con giri di vite in modo che i rebbi mutilassero orrendamente queste cavità e, in particolare, le vagine di quelle donne che, secondo le vostre deliranti ed ottuse credenze superstiziose, “avevano intrattenuto rapporti sessuali col Maligno”. Estremamente emblematica della vostra arretratezza culturale è la circostanza che ancora oggi la Chiesa Cattolica -quella tanto privilegiata e tanto riverita dai politici italiani- propugna ufficialmente l’esistenza dei “diavoli” e degli “indemoniati” e pratica “riti esorcistici” che nulla hanno da invidiare ai riti Vudù, incentivando così la proliferazione degli idioti e degli imbecilli che, “in nome di Satana”, si macchiano di altri delitti.
Ricordo a voi cattolici che Anna Pappenheimer, dopo essere stata torturata dalla Santa Inquisizione con lo strappado, fu spogliata, i suoi seni furono strappati con tenaglie arroventate e, davanti ai suoi occhi, furono spinti a forza nelle bocche dei suoi figli adulti: e tutto questo avvenne sotto l’incombenza del “crocifisso”, un simbolo criminale di cui avete persino avuto l’arroganza di “tutelare” l’ “onorabilità”, irrogando “sanzioni penali” a chi osa “vilipenderlo”.
Ricordo a Voi cattolici che il Tribunale della Santa Inquisizione ha condannato al carcere lo scienziato Galileo Galilei, costringendolo poi ad abiurare, nel 1633 (praticamente l’altro ieri!) perché aveva osato credere all’evidenza della sua logica scientifica, piuttosto che piegarsi alle ciclopiche MENZOGNE della vostra Bibbia e della vostra fede “cieca”.
E invece di vergognarvi e chiedere scusa, l’attuale “Vicario” di Dio sul pianeta Terra, Papa Ratzinger, ha condiviso lo sconcertante giudizio espresso da Paul Feyerabend, secondo cui «La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo” e “la sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione». Ed avete anche avuto la sfrontatezza di stigmatizzare le critiche che il Collegio docenti ha espresso in merito all’opportunità di una “lectio magistralis” di questo Vicario di Dio nell’Università La Sapienza di Roma, dove istituzionalmente si dovrebbero insegnare le scienze, e non le favole mitologiche o le credenze superstiziose di qualche setta religiosa.
Vi ricordo che il filosofo Giordano Bruno, “reo” di aver esercitato il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero e la propria opinione, è stato processato dal vostro criminale Tribunale dell’Inquisizione che, dopo averlo torturato e incarcerato per la bellezza di dieci anni, lo ha poi fatto ardere, “cristianamente”, su di un rogo acceso a Piazza dei Fiori, a Roma, applicandogli la mordacchia e imponendogli di “baciare” il crocifisso, cioè quello stesso identico simbolo criminale che campeggia, oggi, sopra le teste dei Giudici italiani “grazie” ad una circolare fascista condivisa dai Governanti italiani.
Ricordo che Voi cattolici siete responsabili dell’antisemitismo, della millenaria persecuzione razziale, della ghettizzazione e dello sterminio degli ebrei. Questa persecuzione l’avete iniziata nel quarto secolo e si fonda precipuamente sulla delirante e superstiziosa accusa di “deicidio” commesso dal popolo ebreo. Sul conto degli ebrei avete diffuso le più assurde ed infami credenze ed accuse, quali quelle che il giudaismo prescriveva sacrifici rituali di cristiani e che gli ebrei impastassero la matzah, il pane azimo pasquale, col sangue dei cristiani: in questo modo avete provocato ed istigato stragi di ebrei che sono state perpetrate sino alla fine del diciannovesimo secolo, anche “grazie” alle istigazioni all’odio razziale diffuse da Civiltà Cattolica, il giornale politico voluto e fondato da Pio IX nel 1850.
Vi ricordo che l’iniziativa di imporre agli ebrei segni distintivi non è stata dei nazisti, ma di Santa Romana Chiesa, e che questa regola, decretata nel 1215 dal IV Concilio Lateranense, imponeva agli ebrei, sotto la comminatoria di pesanti sanzioni, di cucire un distintivo giallo sugli abiti, perché questo colore rappresentava nel Medioevo la cattiveria e l'invidia.
Vi ricordo che anche il confino degli ebrei nei ghetti non è un'invenzione dei Nazisti, ma una “pia” invenzione di Santa Romana Chiesa, introdotta con la bolla papale Cum nimis absurdum di Papa Paolo IV, nel 1555, con la quale si giustificò la “ghettizzazione” degli ebrei perché “condannati da Dio alla schiavitù eterna”. A Roma 5.000 ebrei furono costretti a vivere in una zona malarica di 500 metri di diametro.
Vi ricordo che voi cattolici venerate come “Santo” Pio V, cioè il Papa criminale che sfogò il suo odio viscerale e il suo razzismo contro gli ebrei cacciandoli da quasi tutte le città italiane, confiscando i loro beni, confinandoli in ghetti ristrettissimi, costringendoli a vendere le case sottocosto e confiscando persino i loro cimiteri. Vi ricordo che questo Papa sessuofobo punì le fornicazioni con pubbliche fustigazioni, proibì alle monache di possedere cani maschi per evitare nei conventi l’uso del sesso con le bestie, vietò il carnevale, fece impiccare Niccolò Franco perché “reo” di aver scritto questa pasquinata per ironizzare sulla decisione del Papa di affiggere un'epigrafe su una una latrina: “Pio V, avendo compassione per tutto ciò che si ha sullo stomaco, eresse come opera nobili questo cacatoio”. Vi ricordo che “San” Pio V fece anche ardere sul rogo Aonio Paleario, “reo” di aver scritto questo sonetto per ironizzare sulla persecuzione feroce degli eretici da parte della sua Inquisizione: “Quasi che fosse inverno, brucia cristiani Pio siccome legna, per avvezzarsi al fuoco dell’inferno”.
Voi cattolici avete avuto l’impudenza e l’arroganza di “santificare” questo Papa criminale, sulla cui coscienza -vi ricordo- grava anche la strage degli ugonotti, cioè il genocidio di almeno 50.000 protestanti!
E vi ricordo che Papa Ratzinger ha recentemente riesumato il messale latino di questo “Santo” assassino e razzista allo scopo di reintrodurre, durante la celebrazione della messa, la recitazione della “preghiera per la conversione degli ebrei”, ovverosia per seguitare ad oltraggiare pubblicamente la libertà di religione e di culto di chi pratica l’ebraismo.
Vi ricordo che gli ebrei erano costretti da Santa Romana Chiesa, ogni sabato pomeriggio, a recarsi ad una vicina chiesa cattolica per presenziare a “prediche coatte” che miravano alla loro conversione, durante le quali venivano infamati per la loro abietta religione e per il supposto “crimine” perpetrato dal popolo ebreo ai danni del supposto “figlio” di Dio, cioè il clone di Dio Mitra e di Horus. Vi ricordo che questa delirante accusa di “deicidio” fu condivisa dalla Chiesa anche dal pontefice Paolo VI°, che la ribadì pubblicamente nel sermone della domenica di Passione del 1965 !!
Vi ricordo che nella Roma papale del 1814 -praticamente, ieri!- ai rabbini romani veniva imposto di comparire, durante il carnevale, vestiti di nero, con calzoni corti, con mantellina e con una sorta di cravatta, allo scopo di essere dileggiati e scherniti dalla folla dei “civilissimi” e “tolleranti” Cattolici.
Vi ricordo che la Chiesa Cattolica ha suscitato l’odio e il disprezzo degli ebrei con invettive come “peste dell'umanità” e “sporchi usurai e ruffiani”.
Vi ricordo che la Santa Romana Chiesa Cattolica ha perpetrato abitualmente l’infame e criminale rapimento dei bambini ebrei “battezzati di nascosto”, i quali venivano sottratti ai genitori per poi essere indottrinati, coattivamente, al culto della religione cattolica. Vi ricordo che uno degli ultimi rapimenti, avvenuto a Bologna il 23.6.1858, fu quello di Edgardo Mortara, e che il mandante di questo crimine fu Pio IX, il papa che è stato addirittura “beatificato” da Carol Woityla, nonostante si sia reso anche autore del famigerato Sillabo, dei crimini di razzismo contro gli ebrei, degli assassini di patrioti italiani che lottarono per l'unità d'Italia e della decapitazione del cappellaio romano Antonio De Felici, condannato a morte perché sorpreso con uno scalpello da intagliatore su un pianerottolo delle scale del Palazzo Vaticano.
Vi ricordo che fu la Chiesa Cattolica che accompagnò ed appoggiò il nazismo e il fascismo nei loro tragitti criminali, stringendo alleanze e concordati con queste ed altre sanguinarie dittature, e che il razzismo antisemita, poi sfociato nella shoà, fu perpetrato da cristiani -e non da islamici- col connivente ed assordante silenzio di Pio XII, un Papa a tal punto razzista da aver preteso dagli americani, all’indomani della liberazione di Roma, che non fossero inseriti nel picchetto di guardia del Vaticano soldati “negri”.
Vi ricordo che Hitler era un fervente cattolico, devoto adoratore della falsa “reliquia” della lancia di Longino e che sulle cinture delle SS campeggiava il motto Gott mit uns (Dio è con noi).
Vi ricordo che Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, ha affermato che “tutti gli assassini dell’Olocausto erano cristiani, e che il sistema nazista non comparve dal nulla, ma ebbe profonde radici in una tradizione inseparabile dal passato dell’Europa cristiana”.
Vi ricordo che i fascisti che approvarono le criminali e vergognose leggi razziali erano cattolici -e non islamici- e che all’altrettanto criminale “manifesto della razza” aderirono personaggi come Amintore Fanfani, padre Agostino Gemelli, fondatore e rettore dell’Università Cattolica, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze ed autore di un necrologio, pubblicato sulla rivista dell'Università Cattolica Vita e Pensiero, col quale si auspicava che “se morissero tutti i Giudei che continuano l'opera dei Giudei che hanno crocifisso Nostro Signore, al mondo si starebbe meglio, sarebbe una liberazione, ancora più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l'acqua del Battesimo”, Don Romolo Murri, fondatore della Democrazia Cristiana, e Gaetano Azzariti che, dopo essere stato nominato nel 1938 presidente del tribunale della razza presso il dipartimento di Demografia e razza del ministero dell'Interno fascista, venne nominato addirittura giudice della Corte Costituzionale, per poi assumerne la carica di Presidente dal 1957 al 1961.
Ricordo a voi cattolici che negli anni 1942-43, agli ordini del dittatore Ante Pavelic, un cattolico praticante accreditato e ricevuto regolarmente da Pio XII, venne praticato dagli ustascia cattolici uno dei più efferati genocidi dell’era moderna. Vi ricordo che nel famigerato lager di Jasenovac Miroslav Filipovic, un frate francescano noto con l'appellativo di “Bruder Tod” (sorella morte), sterminò tra i 300 e i 600 mila serbi ortodossi ed ebrei. Vi ricordo che le vittime, quando non venivano decapitate, impiccate o fucilate, venivano addirittura bruciate vive nei forni e che le nefandezze degli ustascia, in gran parte frati francescani, suscitarono addirittura le proteste delle SS tedesche. Vi ricordo che il 17 Febbraio 1942 il capo dei Servizi di Sicurezza, come risulta dagli archivi della Gestapo, scrisse al comando centrale delle SS affermando che era «possibile calcolare a circa 300.000 il numero dei Pravoslavi uccisi o torturati sadicamente a morte dai Croati” e che “in fondo era la chiesa cattolica a favorire tali mostruosità con le sue misure a favore delle conversioni e con la sua politica delle conversioni coatte, perseguite proprio con l'aiuto degli Ustascia”. Vi ricordo che Pio XII, ben informato di queste atrocità, nulla fece per impedirle (A. Manhattan, The Vatican's Holocaust, Springfield, 1986). Vi ricordo che Papa Woityla ha beatificato -durante la sua visita in Croazia nell’ottobre 1998 - il dr. Aloysius Stepinac, vescovo cattolico, che si rese complice dei misfatti perpetrati in Croazia da Ante Pavelic.
Ricordo a voi cattolici che il “Crocifisso” ha campeggiato sugli scudi dei “Crociati”, cioè dei criminali fanatici che perpetrarono, al grido di "Dio lo vuole!", uno dei più infami genocidi della storia, quello degli “"infedeli musulmani”, di cui ancora oggi paghiamo le nefaste conseguenze.
Vi ricordo che la "Crociata dei Pezzenti" del 1096 causò la strage di 4 mila persone a Zemun e feroci saccheggi nel corso dei quali vennero arrostiti, sugli spiedi, dei bambini. Vi ricordo che la Crociata dell' Oca Santa provocò lo sterminio di migliaia di ebrei a Worms, a Magonza e a Colonia. Altre crociate antisemite, con relativi massacri di ebrei a Praga e Ratisbona, furono guidate da Volkmar. Vi ricordo la Crociata dei Principi, che si distinse per la strage dei Peceneghi a Costantinopoli, per la strage dei Turchi ad Antiochia, per la strage di Maarat an-Numan (donne e bambini superstiti venduti come schiavi), per la strage di Gerusalemme del 14 e 15 luglio 1099, nel corso della quale 60 mila persone, tra le quali anche gli ebrei, vennero trucidati. Si stima che solo la prima Crociata costò la vita ad oltre un milione di persone.
Ricordo a voi cattolici che il criminale papa Gregorio XIII, appresa la notizia della strage degli Ugonotti, celebrò questa “grazia singolare, che Dio aveva fatto alla S. sede ed a tutta la cristianità massacrando in Francia i nemici della verità e della Chiesa”, dapprima facendo suonare le campane a festa e, poi, con messe ed inni di ringraziamento, giubilei e processioni di popolo. Non pago, fece ordinare al pittore Vasari un affresco murale sulla strage del 24 agosto e coniò una medaglia commemorativa della strage col busto del papa da un lato, e dall'altro un angelo colla spada nella destra, e una croce nella sinistra, in atto di uccidere gli Ugonotti, col motto UGONOTTORUM STRAGES 1572.
Ricordo a voi cattolici che vi siete particolarmente distinti anche nella pratica dello schiavismo ai danni dei negri africani e degli indios americani. Vi ricordo che Papa Pio IX, che avete avuto l’impudenza di “beatificare” nel 2000, affermava nelle sue Instruzioni del 20.6.1866 che “la schiavitù in quanto tale, considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina; Possono esserci molti giusti diritti alla schiavitù e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento. Non è contrario alla legge naturale e divina che uno schiavo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato."
Vi ricordo che voi cattolici il 28 luglio 1882 avete proclamato “santo” e “dottore della Chiesa” (per la precisione, Dottore in “Incarnazione”) Cirillo di Alessandria, cioè quel criminale assassino che fece distruggere la colonia ebraica di Alessandria ed ordinò, nel 415, che venisse fatta a pezzi e bruciata Ipazia, filosofa neo-platonica, matematica e astronoma pagana, e venissero altresì distrutte tutte le sue opere.
Vi ricordo che Papa Ratzinger, nell’udienza generale del 3 ottobre 2007, ha addirittura magnificato questo “Santo assassino”, “dottore” della Chiesa in “Incarnazione”, definendolo una “grande figura”!
Vi ricordo che voi cattolici venerate anche Sant’Ambrogio, cioè quel razzista che appoggiò la persecuzione e la discriminazione dei pagani e che si fece aperto e strenuo difensore dei cristiani che avevano bruciato alcune sinagoghe degli ebrei, giungendo ad affermare che “bruciare le sinagoghe era un atto glorioso, affinché "non possa esserci luogo in cui Dio è negato”, e che il popolo ebraico era “perduto, uno spirito immondo, una preda del diavolo anche all'interno del suo tempio sacro, la sinagoga”. E vi ricordo anche che Papa Ratzinger, nel discorso tenuto all’udienza generale del 24 ottobre 2007, ha fatto un’apologia di questo “Santo” criminale!!!
Vi ricordo che la Chiesa Cattolica -Papa Leone X in testa- ha accumulato ricchezze col truffaldino e immorale mercimonio delle "indulgenze" a pagamento, dispensando addirittura la "salvezza dell'anima" a "chi avesse commesso peccati contro natura con bambini o bestie col pagamento di 131 libbre, 15 soldi"!!
Vi ricordo che la Chiesa Cattolica, imponendo al clero il voto di castità e di celibato, cioè violando i loro diritti fondamentali di libertà sessuale e di matrimonio, ha incentivato sino ai giorni nostri i reati di pedofilia dei preti, coprendone poi omertosamente la responsabilità penale per evitare di subire scandali e di dover risarcire le vittime.
Ma ancor più grave è il regime di oscurantismo nel quale l’umanità è stata costretta a vivere negli ultimi 2.000 anni a causa dell’avvento della Chiesa cattolica e, in genere, delle cosiddette religioni “monoteiste”: le quali ultime, credendo istituzionalmente ad un solo Dio e ad una sola Verità, hanno sempre osteggiato e castrato il pluralismo della specie umana sotto ogni profilo.
Così è avvenuto per il pluralismo religioso, che è stato osteggiato e perseguitato dalla Chiesa imponendo il suo credo con la spada e con indottrinamenti coatti che hanno pregiudicato -e seguitano a pregiudicare- la libera, sana ed equilibrata formazione della personalità e della psicologia dei fanciulli (emblematici sono i “seminari” cattolici, dove i fanciulli vengono rinchiusi per farne dei “preti”).
La Chiesa Cattolica -e lo Stato del Vaticano ne è la dimostrazione vivente- ha negato e nega il pluralismo politico, cioè il diritto dei cittadini di costituirsi liberamente in partiti politici (che non siano il Cattolicesimo) e di eleggere i propri rappresentanti.
La Chiesa Cattolica ha negato e nega anche il pluralismo culturale, alimentando e incentivando così l’intolleranza e il razzismo verso le etnie non cristiane.
Ha negato e nega, infine, il pluralismo dell’informazione e delle opinioni, bruciando e mettendo all’indice libri non graditi, vietando e reprimendo, persino con i roghi ed il carcere, la libertà di pensiero, la libertà di opinione, la libertà di espressione (anche nell’arte), la libertà di ricerca scientifica e la libertà di stampa.
Con la sua sessuofobia e con la sua omofobia la Chiesa -oltre a contribuire alla criminale diffusione di malattie come l’AIDS attraverso il divieto dell’uso dei preservativi- ha discriminato e seguita imperterrita a discriminare le donne e gli omosessuali, violando così altrettanti diritti di eguaglianza e di libertà che le Convenzioni internazionali riconoscono a qualsiasi persona, senza distinzione di sesso.
Ad onta delle sue parole e delle sue prediche, la Chiesa cattolica ha sempre dimostrato di essere una lobby di sacerdoti che, speculando sulla paura della morte e sull’ignoranza degli uomini, ha accumulato uno scandaloso potere economico e politico, consentendo alle sue alte gerarchie di vivere agiatamente su questa Terra, con sfarzi che sono un insulto alla povertà.
Per rendere ancora più mansueto ed ubbidiente il suo “gregge”, la Chiesa ha inculcato le agghiaccianti paure dell’Inferno, della dannazione eterna e del diavolo, diffondendo anche il capzioso messaggio che la “povertà”, le “storpietà” e le “sofferenze terrene” contribuiscono, in maniera determinante, ad ottenere il passaporto per il Paradiso.
Verso le classi più diseredate ed afflitte dalla povertà ha stimolato soltanto la “carità” e l’”elemosima”, ritardando così la rivendicazione e il riconoscimento dei fondamentali diritti dell’uomo ad un’equa ripartizione delle ricchezze, alla solidarietà e all’eguaglianza: diritti che saranno riconosciuti -“nonostante” la Chiesa Cattolica- solo grazie all’Illuminismo ed alla rivoluzione francese.

Concludendo, io non accetto di subire l’imposizione del crocifisso nelle aule giudiziarie, non solo perché lesivo dei miei diritti fondamentali di eguaglianza e di libertà religiosa, ma anche perché si tratta di un abominevole simbolo criminale, nel cui nome sono stati perpetrati dalla Chiesa cattolica ripugnanti crimini contro l’umanità.
Pertanto, nell’ipotesi in cui il Presidente della Corte di Cassazione e/o il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione non si attiveranno presso il Ministro di Giustizia affinché siano rimossi tutti i crocifissi per l’udienza che sarà tenuta il 1° luglio 2008 dinanzi alle Sezioni Unite della Cassazione civile, preannuncio sin d’ora che presenzierò all’udienza esibendo la croce uncinata. Se i Giudici italiani ritengono, infatti, che sia “lecito” e “giusto” che io debba subire l’imposizione del criminale crocifisso cattolico, a maggior ragione dovranno ritenere lecita e giusta la presenza in aula del vessillo dei nazisti, cioè di quei criminali che, se comparati con la Chiesa, possono legittimamente aspirare ad essere considerati dei candidi angioletti.
D’altra parte, se il “buon Dio” ha scelto come suo attuale Vicario sul pianeta Terra Joseph Ratzinger che, com’è ben noto, da giovane ha aderito alla Hitler Jugend nazista, arruolandosi poi nel 1943 in un reparto di artiglieria antiaerea della Luftwaffe, non vi dovrebbero essere problemi di incompatibilità tra svastica e crocifisso: anzi, è un dato storico inconfutabile che nazismo e cattolicesimo furono perfetti alleati e strinsero accordi e concordati proficui per entrambi.
E non si venga a sostenere che Josef Ratzinger aderì al nazismo perché costrettovi: in realtà, infatti, egli aveva motivi più che validi per rifiutarsi -per “libertà di coscienza” - di servire un regime criminale che praticava, alla luce del sole, la persecuzione razziale, la discriminazione e la ghettizzazione degli ebrei e dei rom.
Questo rifiuto lo avrebbe esposto -è vero- alle conseguenze nelle quali incappò, ad esempio, il cognato di Elizabeth Lohner, che fu spedito al campo di Dachau in quanto obiettore, ma si tratta di un’obiezione a dir poco risibile, perché è disdicevole che il Vicario di Dio in Terra possa essere timoroso o codardo sino al punto di aderire, per non incappare in un semplice internamento a Dachau, ad un’associazione che ha praticato alla luce del sole ripugnanti crimini contro l’Umanità, ai quali né il “buon” Dio né il suo prescelto “Vicario” avrebbero dunque dovuto prestare collaborazione.
Ritengo che Papa Benedetto XVI non avesse alcun bisogno di andare ad Auschwitz per chiedere teatralmente a “Dio” “dove stesse” quando gli ebrei e i rom venivano sterminati nelle camere a gas e inceneriti nei forni crematori: chi non è ipocrita e non si è bevuto il cervello sa perfettamente che “Dio” stava dentro le menti criminali dei nazisti cristiani -e non atei o islamici- che perpetrarono la shoà con la connivenza dell'assordante, codardo e omertoso silenzio della Chiesa Cattolica e di Pio XII.

Copia della presente inoltro ai miei legali affinché alla prossima udienza del 1° luglio illustrino e prospettino ai Giudici delle Sezioni Unite questa mia richiesta preliminare: essendo infatti rispettoso della dignità e della sensibilità degli altri, non intendo farmi promotore di iniziative che non siano debitamente preannunciate e motivate. E se qualcuno dovesse manifestare un suo “personale disagio” per la visione della criminale croce uncinata, gli farò notare che in aula vi è un simbolo infinitamente più criminale, affisso addirittura a cura dello Stato “laico”, che mi reca un “disagio” molto più pesante: il crocifisso.

Copia della presente inoltro all’On.le Berlusconi- -che si è dimostrato così sensibile ai film sui nazisti e ai possibili interpreti nel ruolo di kapò- per sapere se il suo Governo abbia per caso “qualcosa” contro gli ebrei e li ritenga, in particolare, immeritevoli di esporre la menorà a fianco del crocifisso della “Superiore Razza Cattolica”. Chiedo di sapere dal Presidente del Consiglio se per caso condivide l’opinione dell’ex guardasigilli Clemente Mastella, il quale ha sfoggiato il suo acume giuridico sentenziando che la menorà non può essere esposta nei tribunali italiani perché....“manca una legge che lo consenta”, mentre i crocifissi della Superiore Razza Cattolica possono essere esposti anche con semplici circolari fasciste!

Copia della presente inoltro all’Associazione di Promozione Sociale U.A.A.R. (Unione Atei Agnostici e Razionalisti), di cui sono socio, per chiedere che si attivi per tutelare il mio diritto inviolabile al rispetto del principio di laicità, il mio diritto inviolabile all’eguaglianza e non discriminazione ed il mio diritto inviolabile alla libertà religiosa: e questo anche attraverso una “campagna di sensibilizzazione”, come espressamente previsto dall’art. 3, lettera a) dello Statuto.
Chiedo, in particolare, che i soci dell’UAAR vengano sollecitati a presenziare, esibendo sulla loro persona il logo dell’UAAR, all’udienza pubblica che si terrà il 1° luglio prossimo dinanzi alle Sezioni Unite della Cassazione civile: dal momento, infatti, che lo Stato italiano consente ai cittadini cattolici di esibire tranquillamente i loro crocifissi nelle aule, ritengo che sia giunto il momento che gli atei e gli agnostici inizino ad esercitare la stessa facoltà e a reclamare lo stesso diritto.

Copia della presente inoltro all’On.le Turco Maurizio affinché si attivi presso il Ministro di Giustizia per ottenere una risposta all’interpellanza n. 2/00130 presentata il lontano 19.9.2006. Nonostante la bellezza di ben tredici solleciti, infatti, l’ex guardasigilli Clemente Mastella si è ben guardato dal rispondere all’interpellanza con la quale si è denunciato che i giudici del tribunale dell’Aquila hanno sostanzialmente “fatto carne di porco” delle norme costituzionali sulla precostituzione del giudice naturale, delle corrispondenti norme sull’ordinamento giudiziario, delle corrispondenti circolari del CSM e delle tabelle vigenti nel Tribunale dell’Aquila: il tutto allo scopo di formare un Collegio giudicante che fosse prevenuto nei miei confronti (infatti il dr. Mario Montanaro, che si era pronunciato a favore dell’eliminazione dei crocifissi, è stato arbitrariamente escluso, per far posto al GUP dr. Carlo Tatozzi che, oltre a non poterne far parte anche a cagione delle mansioni di GUP, si era in precedenza pronunciato “a favore dei crocifissi”).

Copia della presente, infine, inoltro al Parlamento Europeo quale petizione ex art. 194 del trattato della Comunione Europea.
Salva ed impregiudicata la mia intenzione di convenire, a breve, lo Stato italiano dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, rappresento in questa sede:
1°) che lo Stato italiano mi ha imposto di esercitare le mie mansioni di giudice sotto l’incombenza del crocifisso cattolico, contestualmente vietandomi di esporre la menorà ebraica a fianco del crocifisso (e addirittura allestendomi un’aula-ghetto nella quale mi si vietava di esporre i miei simboli!!), nonostante la Cassazione penale italiana abbia affermato, già con sentenza n. 4273 del 1.3.2000, che l’esposizione del SOLO crocifisso nelle aule giudiziarie viola il principio supremo di laicità dello Stato e lede i diritti inviolabili di eguaglianza e non discriminazione, di libertà religiosa e di libertà di coscienza del pubblico funzionario (articoli 14 e 9 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dell’Uomo);
2°) che, essendomi io rifiutato di tenere le udienze, conformandomi peraltro alla sentenza 4273/2000 della Cassazione penale che ha stabilito che “la presenza del crocifisso in un ufficio pubblico costituisce giustificato motivo di rifiuto da parte del pubblico funzionario”, sono stato condannato alla reclusione di un anno e sospeso dalle funzioni e dallo stipendio a decorrere dal 1° febbraio 2006;
3°) che la stessa identica discriminazione di stampo razzistico religioso ho subìto nel corso dei processi penali intentati a mio carico, laddove mi è stato imposto di patire la presenza dei crocifissi, grottescamente definiti come simboli “venerati, ammonimento di verità e giustizia”, ma mi è stato però vietato di esporre la menorà ebraica a fianco del crocifisso.
Nel comportamento del Governo italiano ravviso dunque la palese lesione:
a. del mio diritto inviolabile di libertà di religione (art. 9 Conv.);
b. del mio diritto inviolabile di libertà di coscienza (art. 14 Conv.);
c. del mio diritto inviolabile di eguaglianza e non discriminazione (art. 14 Conv.).

Evidenzio anche che lo Stato italiano privilegia, abitualmente, la Chiesa cattolica e i cattolici, ponendo in essere comportamenti discriminatori ai danni delle altre religioni, degli atei e degli agnostici. In particolare:
1°) nelle scuole pubbliche viene insegnata la sola religione cattolica, peraltro con insegnanti che vengono scelti dalla Chiesa ma pagati da tutti gli italiani, che possono poi essere licenziati, senza alcun obbligo di motivazione, dalla Chiesa stessa: la stessa opportunità viene invece negata a tutte le altre confessioni, agli atei e agli agnostici;
2°) la Chiesa cattolica e altre pochissime confessioni godono anche del privilegio di partecipare all’assegnazione dell’8 per mille del gettito fiscale dell’imposta sui redditi: tale diritto è stato invece esplicitamente negato all’associazione degli atei italiani (U.A.A.R.), pur essendo innegabile che il diritto di libertà religiosa e di eguaglianza religiosa competa anche a chi non crede agli Dei o è agnostico;
3°) la Chiesa Cattolica gode dell’esenzione del pagamento dell’ICI e di altri privilegi fiscali, riferibili anche ad attività economiche;
4°) la Chiesa Cattolica e il Pontefice utilizzano quotidianamente le televisioni pubbliche italiane per diffondere, in regime di ASSOLUTO MONOPOLIO, i loro messaggi religiosi, indottrinando gli italiani e facendo credere, anche a livello sublimale, che il mondo e l’universo ruotano attorno al Dio dei Cattolici e alla loro Chiesa, pregiudicando così la libertà e la neutralità dell’informazione, cioè i cardini principali sui quali si reggono i regimi realmente democratici: alle altre confessioni, agli atei e agli agnostici è invece rigorosamente preclusa qualsiasi possibilità di accesso ai mass media e di diffondere, in regime di par condicio, le proprie idee e le proprie notizie;
5°) agli islamici, infine, viene negato, anche con cavillosi pretesti, il diritto di erigere le proprie moschee, dando concreta dimostrazione di quanto razzismo sia presente nelle Istituzioni italiane.
In estrema sintesi, denuncio che il diritto umano all’eguaglianza è costantemente violato, in Italia, dalle Istituzioni statali che, assecondando l’arrogante pretesa di “superiorità” “morale” e “divina” della Chiesa cattolica, discriminano tutte le altre confessioni, gli atei e gli agnostici.
Dal momento che il progresso e lo sviluppo dell’Europa si debbono fondare sulla convivenza pacifica e sul rispetto reciproco di tutte le diversità culturali e religiose, ritengo che il Parlamento europeo abbia l’onere di stroncare tutte le discriminazioni poste in essere dall’Italia, rammentando ai suoi governanti che il razzismo -come qualsiasi forma di discriminazione- si realizza nel momento in cui chi crede di essere “superiore” per razza, religione o ideologia, pretende per ciò stesso di dover godere di “privilegi” rispetto agli altri: e quando si privilegia qualcuno, si discriminano necessariamente tutti gli altri.

Distinti saluti.
Luigi Tosti

giovedì 19 giugno 2008

Cristianesimo e Nazismo: Croci a confronto


Luigi Tosti, giudice
Relatore


Conferenza pubblica
Rimini - Piazza Cavour - Sala degli Archi
Mercoledì 18 Giugno 2008 ore 21:00
Ingresso libero

Sareste favorevoli ad esporre nei tribunali le croci uncinate dei nazisti, responsabili dello sterminio di 6 milioni di ebrei, rom ed omosessuali? Perché, allora, esporre negli uffici pubblici italiani il crocefisso, cioè il vessillo dei cristiani che in 2000 anni di storia nefasta hanno sterminato, torturato, stuprato, bruciato, incarcerato, abusato della credulità, perseguitato, ghettizzato e discriminato centinaia di milioni di esseri umani con crociate, genocidi, inquisizioni, roghi, torture, schiavismo, falsi, truffe, persecuzioni e ghettizzazione degli ebrei, rapimento dei bambini ebrei, prediche coatte, discriminazione delle donne e degli omosessuali, intolleranza ed altri abominevoli crimini contro l’umanità? Di questo e d’altro potrete parlare, liberamente, col giudice Luigi Tosti, che dal 2003 ha chiesto che vengano rimossi i crocifissi dalle aule giudiziarie. Particolarmente gradita è la presenza di Dio - o, meglio, degli Dei - e dei suoi rappresentanti legali in Terra, ai quali è stata riservata la prima fila.

«Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.»
George Orwell