venerdì 28 novembre 2008

L' INTERPELLANZA SUL DIO BIBLICO SENZA RISPOSTA: PERCHE'?


Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01881 Atto n. 4-01881Pubblicato il 8 maggio 2007 Seduta n. 148
CASTELLI - Al Ministro della giustizia. -
Risultando all'interrogante che:
il giudice Luigi Tosti, al termine dell’udienza preliminare, tenutasi presso la Corte d’Appello de L’Aquila, è stato rinviato a giudizio per omissione di atti d’ufficio dal giudice per le indagini preliminari, Giansaverio Cappa, che ha fissato al data del processo al 19 ottobre 2007;
l’omissione si è sostanziata nel rifiuto da parte del magistrato di tenere udienze, al Tribunale di Camerino, a causa della mancata autorizzazione ad esporre la Menorà ebraica a fianco del Crocifisso, oppure la rimozione di quest’ultimo;
il giudice ha annunciato di aver denunciato i Ministri della giustizia Clemente Mastella e il suo predecessore, l'interrogante;
il CSM, nel 2006, aveva sospeso dalle funzioni e dallo stipendio il giudice Luigi Tosti, perché si opponeva a tenere udienze dove era presente il crocifisso, accogliendo così la richiesta del Procuratore generale della Cassazione Francesco Favara, che contro il magistrato ha avviato anche l’azione disciplinare;
per la stessa vicenda, Tosti era stato condannato, in primo grado, dal tribunale de L’Aquila a sette mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per un anno;
considerato che:
in Internet è facilmente rintracciabile su più siti il documento riportante i motivi a difesa presentarti dal giudice Tosti nel processo d’appello;
a quanto consta nel documento si riportano frasi estremamente offensive contro Dio, vero e proprio vilipendio alla divinità quali: «Dio biblico assassino, terrorista, genocida, intollerante, stupratore, infanticida, schiavista, dispregiatore delle donne e degli omosessuali, razzista, sessuofobo …»,
l’interrogante chiede di sapere:
se effettivamente queste frasi siano contenute nella memoria difensiva del giudice Tosti;
se sì, quale sia l’opinione del Ministro in indirizzo in merito e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di tutelare l’immagine della magistratura italiana;
se non ritenga che questi comportamenti da parte di magistrati in ruolo non giustifichino la necessità di test psico-attitudinali per l’ingresso in magistratura.

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