sabato 14 febbraio 2009

giovedì 12 febbraio 2009

IL VATICANO INVADE L'ITALIA

Pubblico, qui di seguito, l'articolo pubblicato l'11.2.2009 sul quotidiano francese Le Monde, significativamente titolato "IL VATICANO INVADE L'ITALIA", a dimostrazione di quanta "considerazione" goda, all'Estero, la nostra Italica COLONIA del VATICANO.


La Chiesa non demorde. "Eluana Englaro è stata uccisa", ha scritto Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, martedì 10 febbraio, all’indomani della morte di questa donna caduta in coma da diciassette anni. "Eluana non è morta di morte naturale, è stata assassinata", ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al quotidiano Libero. "Uccisa"? E da chi? Si può supporre che questa accusa è stata indirizzata al padre della giovane donna, che ha voluto questa fine, ai giudici della Corte di cassazione, che l’hanno consentita, ai medici laici, che l'hanno preparata, e al Presidente della della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è opposto, venerdì 6 febbraio, ad un decreto-legge che avrebbe potuto "salvarla".
Raramente la Chiesa e lo Stato italiano, come in questo momento, hanno dato l'impressione di andare d’accordo. Strumentalizzata, ridotta alle dimensioni di una disputa tra i "sostenitori della vita" -il campo dei cattolici- e "i sostenitori della morte" -il campo dei laici- la controversia ha consentito alla Chiesa italiana ed al Vaticano di dimostrare la loro potenza. "La legge di Dio è superiore a quella degli uomini", ha addirittura teorizzato l'arcivescovo di Torino, senza che nessuno del governo si sia mosso.

Ottanta anni dopo il Concordato, l'Italia resta ancora sotto l’influenza costante del più piccolo paese del mondo? "La Chiesa si sente forte in Italia”, spiega Marco Impagliazzo, uno dei responsabili della comunità di San Egidio. “Non cerca di intimidire, ma esercita il suo magistero nel nome della parola di Dio e del Vangelo. Anche se perde delle battaglie, deve portarle avanti comunque." Le battaglie perse? L'introduzione del divorzio, nel 1975, l'aborto nel 1981 -accomapagnato dal diritto dei medici di far valere l’ "obiezione di coscienza". Le battaglie vinte? La pillola del giorno dopo è introvabile; i PACS non hanno visto la luce; la legge sul testamento biologico si fa ancora attendere dopo anni; il risultato del referendum del 2005 sulla procreazione assistita non ha potuto essere convalidato a causa del mancato raggiungimento del numero sufficiente dei votanti dopo che la Chiesa e il Vaticano avevano invitato all’astensione.
Nell’ufficio del direttore de L'Osservatore Romano, il "Giornale ufficiale" del Vaticano, Gian Maria Vian assicura: "Sono soprattutto la storia e la geografia che spiegano la peculiarità dell'influenza della Chiesa in Italia. Il Vaticano è in Italia, non ci si può far nulla. Già nel Purgatorio, Dante affermava: "Cristo è Romano". Questa "peculiarità" -confermata anche dal fatto che lo Stato si fa carico degli stipendi dei preti - da altri viene considerata un’ "ingerenza permanente" e ricordano l’epoca in cui il Vaticano spingeva Alcide de Gasperi ad allearsi ai fascisti del Movimento Sociale Italiano e scomunicava i comunisti. Oggi, questo scontro frontale non c’è più. Ma, ogni settimana, il Cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato della Curia Romana, incontra i ministri e i dignitari dello Stato italiano. Tentativi di intimidazione? "Piuttosto la preoccupazione, spiega il Sig. Vian, per i cambiamenti, per le opinioni manifestate da gruppi di pressione, per la rivendicazione di nuovi diritti".

Tuttavia, dopo il crollo della Democrazia Cristiana (DC) nel 1992 -momento in cui Giovanni Paolo II pronunciò una “preghiera per l'Italia"- si poteva pensare che la Chiesa avrebbe perso la sua influenza. Ma sebbene il papa non sia più italiano dal 1978, la Penisola resta il "giardino" del Vaticano, il Paese dove esso ha stabilito la sua linea di difesa. Assieme alla DC, numerosi piccoli partiti laici di sinistra e di destra che avevano saputo tenere un atteggiamento critico nei suoi confronti sono scomparsi nella tempesta dell’operazione "mani pulite". L'elettorato cattolico si è allora spalmato nel centro destra e nel centro sinistra.

"I partiti sopravvalutano il peso di tale elettorato, dice Marco Politi, il Vaticano del quotidiano La Repubblica e autore di La Chiesa del no (Mondadori). Ma nell'attuale sistema bipolare, nel quale la maggioranza dipende da 20.000 voti, nessuno può rischiare di inimicarseli, anche se, secondo i sondaggi, la maggioranza degli italiani vuole l'indipendenza del potere legislativo".

"Sub-appaltando" alle parrocchie e alle associazioni assistenziali cattoliche una buona parte della politica sociale, lo Stato ha fatto della Chiesa una potente protagonista del dibattito pubblico. Ma è sbagliato pensare che non si esprima che a favore della destra reazionaria. Su alcuni punti (immigrazione, razzismo, sicurezza) ha seguito le posizioni della sinistra. Alternando ripiegamenti freddolosi e dichiarazioni accese, la Chiesa fa convergere il dibattito sulle sue posizioni e lo Stato, che ha realizzato la sua unità riducendo la superficie dei vecchi Stati pontifici alle dimensioni di un fazzoletto da tasca, le concede una forza che non ha altrove. "La Chiesa è una delle poche istituzioni che è uscita quasi indenne dal periodo fascista, afferma Jean-Dominique Durand, professore di storia a Lione-III, che è appena stato nominato consulente per il Pontificio Consiglio per la cultura. Il vescovo resta ancora il difensore della città. Ha l’autorità ed, secondo lui, il diritto di intervenire nel dibattito pubblico."

Questo "diritto" gli viene contestato dalla piccola Unione degli atei e agnostici razionalisti (UAAR). Come ogni anno, essa di appresta a "celebrare" a suo modo l’anniversario dei Patti Lateranensi. Per il 2009, aveva previsto, come a Londra e Barcellona, di far circolare a Genova degli "ateo-bus". Protesta del sindaco, protesta dei vescovi, protesta dei conducenti che si appellavano all’ “obiezione di coscienza” e ritiro della campagna. Tuttavia, secondo Raffaelle Cascano, uno dei dirigenti, “sempre di più gli italiani sono stanchi dell’influenza del cattolicesimo divenuto una sorta di religione civile”. L’UAAR si sta preparando ad aprire una sede a Roma, nel cuore del cattolicesimo. Ma il sindaco, che è disposto a sostenere parte dei costi delle associazioni della città, non ha trovato 1 euro per aiutarla.
Philippe Ridet
Articolo pubblicato nell'édizione del 12.02.09

mercoledì 11 febbraio 2009

APPELLO PER UN'AZIONE GIUDIZIARIA COLLETTIVA CONTRO LA LEGGE-TRUFFA SUL TESTAMENTO BIOLOGICO

Mi preme divulgare le mie prime riflessioni giuridiche in merito alla disposizione, contenuta nell’attuale progetto di legge sul testamento biologico, che vieta -nonostante la contraria volontà espressa dall’interessato- il distacco di sondini di alimentazione e di idratazione.
Tale norma si profila, a mio avviso (ma non solo a mio avviso), palesemente incostituzionale, al punto tale da legittimare qualsiasi medico a non ottemperarvi per legittimo esercizio del diritto di libertà di coscienza.
La norma in questione, infatti, viola sia il diritto primario di rifiutare, per motivi non sindacabili, le cure che non si desidera ricevere, sia l’opposto diritto di ricorrere alle cure mediche per tutelare la propria salute.
E’ infatti evidente che chi, ad esempio, vuole sottoporsi ad un intervento chirurgico per sanare un’infermità -ma non intende però accettare il rischio di trovarsi in stato vegetativo permanente- in caso di approvazione di questa norma si troverà nella condizione:
1°) o di dover rifiutare l’intervento, per non correre il rischio di trovarsi in stato vegetativo permanente;
2°) o di dover rifiutare l’intervento, perché il protocollo prevede l’applicazione provvisoria di sondini di alimentazione o idratazione che, però, non potrebbero più essere rimossi in caso di riduzione in stato vegetativo permanente;
3°) o, infine, di imporre preventivamente ai medici l’obbligo di non applicargli sondini di alimentazione ed idratazione nel decorso operatorio e post-operatorio, correndo però in questo caso il rischio altissimo di morire o di riportare danni alla salute nell’ipotesi in cui l’applicazione dei sondini di alimentazione e di idratazione si profili come l’unico rimedio praticabile per superare momenti critici.
Orbene, dal momento che il “divieto di distacco dei sondini di alimentazione e di idratazione” -che i parlamentari “illuminati” dal Vaticano ci vogliono imporre- non appare minimamente giustificato da finalità di salute (come potrebbe esserlo, ad esempio, il divieto di trasfusione di sangue infettato da virus HIV), bensì solo e soltanto da superstizioni indotte dal credo di una particolare specie di “teopitechi” (vedi P.G. Odifreddi), appare ben chiaro che la norma che si vuole approvare finisce per fare, letteralmente, “carne di porco” dell’art. 32 della Costituzione, sicché qualsiasi medico potrebbe rifiutarsi, per “diritto di libertà di coscienza”, di obbedire ad una norma che lede in modo immediato ed irreversibile il diritto inviolabile alla salute dei pazienti.
Propongo allora di programmare -per il caso che la legge venga approvata nel testo proposto dai catto-teopitechi italici- l’attivazione di una VALANGA di ricorsi, anche d’urgenza, all’autorità giudiziaria: e questo sia su iniziativa di tutti i parlamentari dissenzienti che su impulso di tutte le decine di milioni di italiani che non accetteranno che il loro diritto primario di salute debba subire limitazioni incostituzionali indotte da superstiziose credenze di una specie di teopitechi che, credendosi gli unici depositari dei “veri” valori, funestano l’Italia con le loro presunzioni di superiorità.
D’altro canto, se i catto-teopitechi non accetterebbero mai una legge imposta dai jahvè-teopitechi, che ad esempio impedisca loro di usufruire delle trasfusioni di sangue, non si vede perché tutti gli antropitechi -cioè quelli che non hanno rinunciato a far uso delle capacità cognitive e critiche- nonché tutti i teopitechi di specie diversa da quella cattolica debbano essere costretti a subire limitazioni di diritti che non sono affatto previste e/o giustificate dalla Costituzione e che, al contrario, poggiano soltanto su una credenza di stampo religioso: cioè quella che “la vita è dono di un non meglio identificato UFO, chiamato dio, e che, dunque, a nessuno è dato disporne rifiutando l’acqua e il cibo”.
A prescindere dalla circostanza che a nessuno può essere imposta -nemmeno ad opera di una “maggioranza”- la credenza che esista un UFO chiamato dio, il principio giuridico che realmente è scritto nella nostra Costituzione è quello diametralmente opposto, e cioè che chiunque è libero di non mangiare e non bere -magari suicidandosi per inedia- e che a nessuno, in questo caso, è dato il diritto di scongiurarne la morte con alimentazioni e idratazioni forzate.
Pertanto, il principio del buon samaritano invocato dai cattolici -secondo cui a nessuno si può rifiutare acqua e cibo- si profila di una capziosità evidente: non ci si trova qui, infatti, di fronte ad un obbligo di solidarietà -cioè al cospetto di soggetti che “chiedono acqua e cibo” perché hanno sete e fame- bensì di fronte a soggetti che, al contrario, rifiutano l’acqua ed il cibo perché non intendono protrarre la vita in un stato vegetativo che risulta, per un loro insindacabile giudizio, innaturale e intollerabile.
E allora appare ben chiaro che l’imposizione coatta dell’alimentazione e dell’idratazione si profilerebbe come un atto invasivo e intrusivo che prevarica e che viola in modo illegittimo i diritti di libertà di cura e di salute e, quindi, la dignità di qualsiasi persona.
Luigi Tosti

martedì 10 febbraio 2009

ANCHE IL PROFESSORE “ANTICROCIFISSO” SI APPRESTA AD ESSERE ARSO SUL ROGO.

Forse sarà per il freddo, ma il mese di febbraio si conferma come quello più gettonato per ardere gli “eretici” sui roghi.
Oltre al caso del giudice Luigi Tosti, per il quale si sta accatastando legna in vista dell’udienza del 17 febbraio 2009 dinanzi alla Sesta Sezione penale della Cassazione, anche per il professore Franco Coppoli, che insegna all’Istituto Casagrande di Terni, si profila un arrostimento a fiamma piuttosto vivace. Domani 11 febbraio 2009, infatti, l’insegnante dovrà comparire dinanzi al Consiglio di Disciplina dello Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione) per rispondere di un “grave” crimine, e cioè per aver rimosso il sacerrimo crocifisso, che campeggia sulla parete dietro la cattedra, durante l'ora della sua lezione, per riappenderlo poi al termine. Con questo comportamento, veramente “oltraggioso” e “sacrilego”, l’insegnante ha osato rivendicare gli stessi diritti di eguaglianza religiosa che competono ai cattolici nonché il diritto di libertà di insegnamento e di libertà religiosa e il principio supremo di laicità dello stato e della scuola pubblica: non ha però tenuto conto che la “razza” cattolica è una razza superiore, perché il cattolicesimo è l’UNICA Religione VERA in quanto rivelata direttamente da Dio che, poi, ha nominato un suo Legale rappresentante sul Pianeta Terra: il Papa.
Da fonti riservate si è appreso che il Ministro di Giustizia e quello dell’Istruzione, al fine di limitare le spese per l’acquisto della legna, starebbero concertando di bruciare i due eretici su un unico rogo, che sarà allestito a Roma, in Campo de’ Fiori, martedì 17 febbraio 2009, per celebrare degnamente la ricorrenza del 409esimo anniversario del rogo su cui arse Giordano Bruno.

MARCO TRAVAGLIO E IL CASO ELUANA

IL GOVERNO BERLUSCONI MINACCIA UN ALTRO DECRETO-LEGGE SE LA CASSAZIONE ASSOLVERA' IL GIUDICE "ANTICROCIFISSO"

Il 17 febbraio 2009 -e cioè in occasione della ricorrenza del 409esimo anniversario dell’esecuzione della condanna a morte, sul rogo, di Giordano Bruno- la Sesta Sezione Penale della Cassazione è chiamata a decidere il ricorso del giudice Luigi Tosti contro la sentenza del Tribunale dell’Aquila, che gli ha inflitto nel 2005 un anno di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici per essersi rifiutato di tenere le udienze perché il Ministro di Giustizia si è rifiutato, a sua volta, di togliere i crocifissi dalle aule giudiziarie o di autorizzarlo ad esporre, a fianco dei crocifissi, la sua menorà ebraica.
Il Vaticano e la Conferenza Episcopale Italiana hanno esternato la loro viva preoccupazione e il loro disappunto per un’eventuale assoluzione del magistrato, ribadendo che l’unico simbolo religioso che merita di essere esposto nelle aule giudiziarie è il crocifisso e che, al contrario, affiancare ad esso la menorà degli ebrei, che si sono macchiati di deicidio, è un sacrilegio intollerabile e blasfemo. D’altro canto -sottolinea in una nota il Vaticano- il diritto costituzionale all’eguaglianza delle religioni non significa che “tutte le religioni debbano godere degli stessi diritti” perché in realtà Dio ha voluto e creato sul Pianeta Terra solo la Chiesa Cattolica che, dunque, è superiore a tutte le altre.
Il Governo Berlusconi ha immediatamente rassicurato lo Stato del Vaticano e la C.E.I. e, dopo aver consultato una equipe di 12 emeriti costituzionalisti dell'Università Cattolica, ha diffuso una nota nella quale ha preannunciato che nella deprecabile ipotesi di assoluzione del magistrato sarà disposta un’ispezione immediata a carico dei giudici della suprema Corte -così come fatto per il dr. Mario Montanaro del Tribunale dell'Aquila- e sarà poi emanato un decreto-legge col quale si disporrà, in via di urgenza, l’annullamento dell'assoluzione della Cassazione e la conferma della condanna inflitta al giudice “anticrocifisso”.
L’On.le Silvio Berlusconi si è detto fiducioso che il Presidente Giorgio Napolitano firmerà, in questo caso, il decreto. “In caso contrario -ha puntualizzato il Premier- sarò costretto a modificare anche su questo punto la Carta Costituzionale: mi sembra infatti grottesco -e degno di un regime comunista sovietico- che la Magistratura italiana possa deliberare sentenze che siano in contrasto con le direttive dello Stato del Vaticano e del Governo della Repubblica Pontificia Italiana. Il caso Englaro ha dimostrato a tutti gli italiani che la nostra Repubblica non si fonda su di una “Carta Costituzionale” realmente democratica, bensì su di una vera e propria “carta igienica” voluta da individui comunisti e filosovietici: non si giustifica, altrimenti, che il Tribunale di Milano, la Corte di Appello di Milano, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione civile, la Corte Costituzionale, la Corte Europea dei diritti dell’uomo e il TAR della Lombardia si siano tutti accaniti a dar torto al Governo italiano e alla Chiesa cattolica e ad accogliere, invece, le istanze di giustizia di Beppino Englaro, tra l’altro dopo appena 18 anni di giudizio. Ancor più delirante, poi, è che si sia impedito al Governo di ribaltare tutte queste sentenze sfavorevoli con un piccolo decreto-legge che avrebbe impedito -come giustamente ha detto la Santa Chiesa Cattolica- la consumazione di un assassinio che è stato grottescamente deliberato da giudici italiani, altrettanto complici, e che è stato consumato grazie alla complice connivenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che non ha impedito l'esecuzione di questa condanna a morte: un omicidio ancor più deprecabile perché voluto da un padre ai danni di una figlia che poteva avere ancora dei bambini ed allevarli nella letizia e nella grazia di Nostro Signore Gesù Cristo".
Amen.

Diffuso il 10.2.2009 dall' Agenzia di stampa FANTACRONACAVERA.

«La prova inconfutabile dell’inesistenza di dio è l’esistenza della Chiesa cattolica».
Luigi Tosti

venerdì 6 febbraio 2009

DELIRANTI ACCUSE LAICISTE AL GOVERNO BERLUSCONI PER IL DECRETO SALVA-ELUANA

Finalmente il Governo della Colonia del Vaticano, presieduto dall'On.le Berlusconi, ha ottemperato alle direttive del Papa emanando un decreto legge che porrà fine alle eversive e criminali decisioni che le Sezioni Unite della Cassazione civile, la Corte Costituzionale, la Corte di Appello di Milano, la Corte Europea dei diritti dell'uomo e il TAR della Lombardia avevano preso sul caso di Eluana Englaro. Col decreto-legge, infatti, si è sancito che staccare l'alimentazione forzata a chi non la vuole è un omicidio.
I laicisti e gli atei sono insorti contro questo provvedimento legislativo con la solita inaudita violenza, senza capire che il provvedimento mira a tutelare i loro stessi interessi.
Allucinanti e di pessimo gusto sono state le critiche che sono state mosse alle dichiarazioni dell'On.le Berlusconi sulla possibilità che Eluana possa avere un figlio.
In realtà il ripensamento sul caso di Eluana non scaturisce soltanto dall'innata sensibilità che il Capo di Governo ha sempre avuto nella sua veste di padre di famiglia -anzi di padre di famiglie- ma anche dalla profetica apparizione che l'On.le Berlusconi ha avuto, in sogno, questa notte.
Come riporta una nota di Palazzo Chigi, infatti, l'Arcangelo Gabriele -che l'On.le Berlusconi ha riconosciuto senza ombra di dubbio sia per la doppia coppia di ali che per il colore azzurro delle remiganti- gli ha annunciato che lo Spirito Santo ha compiuto, per la seconda volta, il divino prodigio.
E allora c'è da chiedersi: ve la sentireste, voi sporchi atei e laicisti, di impedire la nascita di un altro bambin Gesù da appendere, poi, alla croce? E che ne sarebbe dell'Umanità, se si impedisse la nascita di Salvator-2? Pentitevi, e moderate i toni.

mercoledì 4 febbraio 2009

RAGGIUNTA UNA LARGA INTESA SUL PROGETTO DI LEGGE RELATIVO AL TESTAMENTO BIOLOGICO

Raggiunta una larga intesa sul progetto di legge relativo al “testamento biologico”.
Aderendo agli inviti dei Vertici istituzionali della Repubblica Italiana e cioè -in ordine decrescente- del Pontefice, del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, del Collegio Cardinalizio, del Sinodo dei Vescovi, del Consiglio Episcopale permanente, del parroco di Cairo Montenotte e, altresì, del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera e del Presidente della Corte Costituzionale, le forze parlamentari di maggioranza e minoranza hanno raggiunto finalmente un accordo sulla formulazione definitiva del testo di legge che disciplinerà il “testamento biologico”.
E’ noto che il punto di contrasto tra cattolici e laici era rappresentato dalla possibilità o meno di sospendere l’alimentazione forzata alle persone che, come Eluana Englaro, venivano a trovarsi in stato vegetativo permanente. Tale contrasto è stato ora completamente sanato con la formulazione di alcuni emendamenti alla legge sul testamento biologico.
L’articolo 1 del progetto di legge -fortemente voluto dalle componenti laiche- ha sancito che “Qualsiasi persona ha il diritto di manifestare, in un testamento biologico sottoscritto dinanzi ad un Notaio alla presenza di due testimoni, la propria preventiva volontà di rifiutare l’alimentazione e l’idratazione forzate per l’ipotesi di riduzione in stato vegetativo permanente”.
Con l’emendamento di cui al successivo articolo 2 si è però puntualizzato che “Nell’ipotesi in cui il soggetto cada in stato vegetativo permanente e irreversibile, la sua volontà di rifiutare l’alimentazione e l’idratazione forzata, già espressa validamente nel testamento biologico, dovrà essere nuovamente confermata, personalmente, con altra dichiarazione, che deve essere manifestata e sottoscritta dal soggetto in stato vegetativo permanente dinanzi a 2 notai, con la presenza di almeno quattro testimoni nominati dal Presidente del Tribunale del luogo di ricovero. Nel caso in cui il soggetto in stato vegetativo permanente confermi la volontà già espressa, il distacco dell’alimentazione e dell’idratazione forzata non potrà comunque essere eseguito se non dopo il decorso di:
- anni 98, per i soggetti in s.v.p. di età inferiore ai 10 anni;
- anni 90, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 10 e inferiore ai 20 anni;
- anni 80, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 20 e inferiore ai 30 anni;
- anni 70, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 30 e inferiore ai 40 anni;
- anni 60, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 40 e inferiore ai 50 anni;
- anni 50, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 50 e inferiore ai 60 anni;
- anni 40, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 60 e inferiore ai 70 anni;
- anni 30, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 70 e inferiore ai 80 anni;
- anni 20, per i soggetti in s.v.p. di età superiore agli 80 e inferiore ai 90 anni;
- anni 10, per i soggetti in s.v.p. di età superiore agli 90 e inferiore ai 100 anni;
- anni 9, per i soggetti in s.v.p. di età superiore ai 100 anni.”
Il progetto di legge reca, all’articolo 3, un’importante novità che è stata introdotta per aderire alle aspettative dei cattolici che verseranno in stato vegetativo permanente e che non avranno manifestato il rifiuto della somministrazione delle terapie e dell’alimentazione ed idratazione forzate.
Con l’art. 3 si è infatti disposto che “I cattolici, che non hanno espresso la volontà di sospensione delle terapie e dell’idratazione per l’ipotesi di riduzione in stato vegetativo permanente, dovranno essere, in caso di loro conclamato decesso, crioibernati o mummificati per la durata di 800 anni. Se il progresso scientifico e tecnologico lo consentiranno, i soggetti crioibernati o mummificati dovranno essere al più presto richiamati in vita attraverso adeguate terapie e/o interventi, previo nulla osta delle Autorità dell’Aldilà.
In caso di ricaduta in stato vegetativo permanente del soggetto richiamato in vita, si provvederà a nuova crioibernazione o mummificazione, per la durata di ulteriori 800 anni. Per motivi di contenimento della spesa pubblica, non sono consentiti più di 300 richiami in vita.
Per le spese di crioibernazione e mummificazione dei cattolici si provvederà con apposito capitolo di bilancio.
Al personale medico che ometta la criobernazione o la mummificazione delle salme dei cattolici si applica la sanzione prevista dall’art. 575 del codice penale”.

La FIdA (Federazione Internazionale degli Atei) indice il "Premio Torquemada 2009"

PREMI TORQUEMADA 2009

La Federazione Internazionale degli Atei (FIdA) ha il piacere di indire i PREMI TORQUEMADA 2009. Ogni mese sarà scelto un vincitore tra una rosa di candidati, che saranno votati dal pubblico per le loro dichiarazioni e azioni più intolleranti, per i loro attacchi alla libertà di espressione, per la loro arroganza clericale e le loro violazioni dei diritti umani. Nel gennaio 2010 sarà consegnato il “GRAN PREMIO TORQUEMADA 2009” al più perfetto Inquisitore, scelto tra i dodici finalisti mensili.
Possono essere votati più candidati alla volta.
Il vincitore riceverà un premio speciale, che gli sarà consegnato in un evento pubblico, voglia o non voglia.
Per votare, visita
http://premiostorquemada.blogspot.com/

La designazione del premio Torquema per il mese di gennaio avverrà entro il 15/2/2009.