lunedì 7 settembre 2009

GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE SCENDONO IN PIAZZA CONTRO I TAGLI DELLA GELMINI

Clamorose proteste dei 25.000 insegnanti di religione cattolica, rimasti “disoccupati” dopo i tagli alla scuola disposti dal Ministro Gelmini.
Gli insegnanti di religione cattolica sono scesi in piazza per manifestare, energicamente e con clamore, contro la riforma del ministro della Pubblica Istruzione Avvocato Maria Stella Gelmini che ha disposto tagli drastici all’istruzione. Particolarmente clamorose le proteste degli insegnati di R. C. in Campania, in Sicilia e nel Lazio, dove sono saliti sui tetti e si sono esibiti, in mutande, dinanzi alle scuole. Gli insegnanti di religione lamentano, in particolare, un’inaccettabile discriminazione rispetto ai colleghi precari delle materie obbligatorie come matematica, fisica, chimica, lingua inglese e francese, storia e geografia perché, oltre ad insegnare materie oramai futili e inutili, sono stati esonerati dall’applicazione dei tagli ministeriali e dalla riduzione del personale. “Si tratta di una discriminazione grave, che scaturisce dall’atavico laicismo anticlericale che infetta le istituzioni italiane” -ha denunciato in una nota il sindacato unitario degli IRC- “Non si giustifica, altrimenti, perché mai i precari di tutte queste futili materie d’insegnamento siano stati preservati dai tagli finanziari alla scuola pubblica e, invece, noi poveri insegnanti di religione cattolica siamo stati falcidiati in massa per garantire la permanenza del loro rapporto d’impiego: è per questo che abbiamo inoltrato una formale protesta al Ministro Gelmini, ma non abbiamo avuto risposta. Abbiamo anche tentato di coinvolgere gli insegnanti precari delle altre materie obbligatorie, ma è mancata qualsiasi solidarietà: preferiscono abbarbicarsi dietro ai loro privilegi, piuttosto che dare una mano ai loro colleghi insegnanti di religione”.
Postato da Agenzia di Stampa FANTACRONACAVERA il 7 settembre 2009

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