lunedì 7 febbraio 2011

Ennio Montesi:«Italia colonia dello Stato vaticano»




Ennio Montesi, scrittore ed esperto di marketing e di comunicazione è da tempo al centro di polemiche per il suo ateismo. Da pochi giorni è in libreria per Mursia la sua ultima fatica, Racconti per non impazzire. La Lega Nord marchigiana, ha organizzato ieri pomeriggio una manifestazione contro i suoi scritti. Non si riconosce nell’accostamento fra cultura e religione e lo dice in maniera provocatoria.«Quando si usa il termine cultura lo si accosta spesso alla religione. La religione non ha nulla a che vedere con la cultura ne è l’antitesi. Religione è sinonimo di ignoranza, di profonda difficoltà dell’uomo ad evolversi culturalmente e socialmente. Provoca enormi problemi e danni alla società e a tutti noi cittadini. Problemi concreti: coppie di fatto, omosessualità, ricerca sulle cellule staminali embrionali, ricerca scientifica, eutanasia, testamento biologico, aborto, divorzio, procreazione assistita, educazione sessuale nella scuola pubblica italiana, pillola RU486, uso del preservativo, insegnamento della dottrina cattolica imposta con prevaricazione all’interno della scuola pubblica italiana. Per me è una dottrina disumana e contro la società, della setta e organizzazione fondamentalista parallela denominata “Chiesa cattolica”, riconducibile, subordinata e facente parte dello Stato del Vaticano».
La Lega Nord dopo anni di “paganesimo”, si scopre ultracattolica e manifesta contro chi si professa ateo. A suo avviso si lega con la cultura islamofobica delle truppe di Borghezio?Sappiamo che i partiti, alcuni maggiormente di altri, fanno a gara per dimostrare ai gerarchi cattolici-fascisti dello Stato dittatoriale del Vaticano, di essere loro fedeli servitori. I voti delle urne elettorali fanno gola a tutti. Secondo me il cattolicesimo cerca di mantenere il predominio su tutto e tutti. L’islamismo, per la gerarchia cattolica, è il male minore, anzi l’islamismo è utile poiché lo si può sbandierare come lo spauracchio di un nemico in arrivo o già arrivato. Ma il vero nemico siamo noi atei. Ognuno ha bisogno di sbandierare il proprio nemico. Hitler come nemici aveva gli ebrei. Lo Stato del Vaticano i comunisti. Berlusconi continua a sbandierare i comunisti. La Lega Nord ha scelto come capro espiatorio gli extracomunitari ma non basta. Se la prendono con gli islamici e le moschee e ora danno contro anche agli atei sperando che funzioni meglio. Questa è la miserabile realtà dell’Italia, unico caso al mondo in cui i governi italiani prendono ordini dal fondamentalista Joseph Ratzinger come facevano dai suoi predecessori.
In Italia si fatica a parlare di laicità e sembra impossibile parlare di ateismo, anche nella sinistra. Come spiega questa debolezza di pensiero.La laicità in Italia non esiste. L’Italia è una colonia dello Stato del Vaticano. Probabilmente, l’Italia è uno Stato di inaudito e terrorizzante fondamentalismo cattolico. Quasi tutti i parlamenti italiani e i governi sono asserviti. A mio avviso hanno venduto politicamente i propri cittadini italiani allo Stato del Vaticano, come fossero una mandria di mucche da mungere e da poter macellare a piacimento, barattando i diritti, l’autonomia, la democrazia, la libertà e la sovranità del popolo italiano in cambio di poltrone e di potere.
Una curiosa schizofrenia, convivono un mondo totalmente secolarizzato, in cui – cfr la cronaca di questi mesi – tutto è ridotto a merce con una idealità fondamentalista che vorrebbe porre sotto controllo ogni aspetto della nostra vita, dal concepimento alla morte. Come fanno secondo a convivere questi aspetti?Infatti sono elementi che non possono convivere tra loro. Prima o poi la corda sociale si spezzerà poiché è già molto tesa essendo i gerarchi vaticani sempre più percepiti dai cittadini come nemici della democrazia, della libertà e dei diritti umani. La politica ed i mass media fanno di tutto per proteggere l’immagine ormai degradata e a volte ridicola dei sacerdoti, vescovi, cardinali e suore, che propagandano, con arroganza e violenza sociale, leggende e superstizioni medievali che ormai si stanno sfaldando da sole.
Una delle cose che come giornale ci caratterizza è quella di aver sempre manifestato una forte contrarietà all’ingerenza vaticana nella vita pubblica e privata delle persone. Crede che questo sia uno degli elementi causali della nostra condizione di marginalità?Il vostro giornale ha fatto un ottimo e difficile lavoro e spero continui a farlo. Lo dico poiché ho rilasciato interviste ad altre testate, ma poi una volta lette le mie risposte, hanno trovato infinite e risibili scuse per non pubblicarle. Per le interviste in radio ho risolto solo accettando quelle nelle quali posso parlare in diretta. In differita è tempo perso poiché non le mandano in onda.
A testate come la nostra stanno tagliando i finanziamenti pubblici e siamo seriamente a rischio di chiusura. Mancano pochi milioni di euro per l’editoria, in compenso se ne trovano tanti per la scuola privata, per gli insegnanti di religione, per la sanità privata. C’è un nesso a suo avviso e di che tipo?Allo Stato Italiano, quindi a tutti noi cittadini, costa 9.000 (novemila) milioni di euro ogni anno mantenere i gerarchi dello Stato del Vaticano. Quindi con chi dobbiamo prendercela se non con noi stessi? Basta cancellare l’articolo 7 della Costituzione della Repubblica Italiana ed il contratto scellerato dei Patti Lateranensi e il problema è risolto. Esiste qualche partito che si è preso a cuore questa cosa da fare e con la massima urgenza? No. Ci si domandi il perché.
In che maniera dovremmo ricostruire lo spazio per una cultura plurale che consideri al proprio interno e non emargini ateismo e agnosticismo?Probabilmente basterebbe che lo Stato Italiano - se davvero laico come afferma di essere - facesse rispettare le leggi già esistenti e non considerando invece sacerdoti, vescovi, cardinali e suore come esseri privilegiati e al di sopra di tutto. Essere forte con i deboli e debole con i forti è invece la filosofia che si è ormai instaurata in Italia. Sta ora a noi cambiare le cose. «Il popolo non deve avere paura dei governi, sono i governi che devono avere paura del popolo» incitava Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti d’America, grande pensatore illuminista e fautore dello Stato laico e liberale.
Stefano Galieni
in data:07/02/2011

1 commento:

giano ha detto...

Complimenti Luigi!
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