sabato 12 ottobre 2013

VERGOGNA, BERGOGLIO! VERGOGNATI DELLA TUA CHIESA !!!!! (di Luigi Tosti)



Don Cesare Lodeserto è stato assolto con sentenza 41579/2013 dalla Cassazione penale dal reato di peculato, dopo avere sottratto 7.065.259.674 di lire erogate dallo Stato italiano (dalla Prefettura di Lecce) per il sostentamento degli immigrati. Questi, in sintesi i fatti. Il nostro "Don", dopo aver ricevuto erogazioni dallo Stato italiota per la bellezza di 11.692.099.411 lire, si è intascato il 60,43 % di tale somma (cioè 7.065.259.674) ed è stato oggi assolto con formula piena dalla Cassazione. I giudici hanno ritenuto che, in base alla "convenzione" stipulata dallo Stato italiota con la  "Onlus"  Arcidiocesi di Lecce", la Prefettura doveva corrispondere una retta giornaliera di 30.000 lire per ogni immigrato, ospite dell'Istituto. Il 60,43 % di tale retta, però, se l'è intascata il nostro "Don", sicché all'emigrato è stata destinato un servizio  pari a lire 11.871, contro le 30.000 corrispostegli dai contribuenti italiani. Il "pizzo -o se si preferisce, la "cresta" di 18.129 giornaliere per ogni singolo emigrato, se l'è intascato il nostro "Don". Ora la VI Sezione della Cassazione, ribaltando la condanna del "Don" a 4 anni di reclusione, lo ha assolto con la formula piena "il fatto non sussiste" perché ha ritenuto che la Onlus Arcidiocesi di Lecce non doveva "rendere" allo Stato italiano il "conto" dell'uso del danaro che gli veniva elargito per sostentare gli immigrati, dal momento che il contratto stipulato con la Prefettura doveva essere considerato come un contratto di "appalto di servizi" ex art. 1655 codice civile, sicché le somme erogate dai contribuenti italiani erano entrate nella disponibilità della Onlus Arcidiocesi di Lecce "senza obbligo di rendicontazione". Non ha dunque alcun rilievo la circostanza che i "servizi" appaltati non siano stati in realtà erogati agli immigrati nella loro interezza, posto che il nostro "Don" si è "inculato" il 60,43 % dei proventi pubblici. In buona sostanza, secondo la Cassazione il nostro "Don" è sì un delinquente, ma non si è appropriato dei soldi dei contribuenti italiani e, di riflesso, degli immigrati, bensì dei soldi...... della "Onlus Arcidiocesi di Lecce" che, dunque, è la "Vera" parte lesa del reato di "appropriazione indebita"!! Reato che è però perseguibile solo su querela della parte offesa. Che gli immigrati si siano visti sottrarre 7 miliardi e 100 milioni di lire -che lo Stato aveva destinato per il loro sostentamento- non ha, ovviamente, alcun rilievo per la giustizia. Né ha alcun rilievo che tali ingenti somme siano state distratte per usi privati che non hanno nulla a che vedere con le finalità di assistenza per le quali sono state erogate, peraltro a spese dei contribuenti italioti: le parti lese, infatti, non sono né i contribuenti italiani né gli immigrati, ai quali il nostro "don" ha inculato ben 7 miliardi e 100 milioni, bensì la "povera" Arcidiocesi di Lecce.

La quale Arcidiocesi di Lecce -detto per inciso- è talmente "parte lesa" che l'arcivescovo Ruppi  ha fatto trasferire ol nostro "Don" nel 2007 in Moldavia come inviato in missione fidei donum , dove ha aperto una fondazione intitolata Regina Pacis, come quella leccese, visto il "successo" avuto dalla precedente Onlus nell'inculare danaro agli italioti e agli immigrati. Questa fondazione opera anche in Ucraina, in Romania e in Transnistria.Subito dopo l'apertura dell'ambasciata italiana a Chişinău, l'ambasciatore italiota  ha messo a disposizione del "Don" un ufficio presso il consolato italiano, dove gestisce consigli sul rilascio dei visti, evidentemente a coronamento degli alti meriti acquisiti in Italia.
Che dire, a commento della vicenda? Semplicemente che papa Bergoglio ha avuto perfettamente ragione a pronunciare la parola "Vergogna" all'indomani della strage degli immigrati a Lampedusa: egli, in effetti, si dovrebbe vergognare di come la sua Chiesa e i suoi preti inculano i soldi erogati dallo Stato italiano, sottraendoli agli immigrati.

Da Wikipedia riporto un estratto del curriculum del nostro "Don":

Il 25 maggio 2005 è stato condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione per simulazione di reato. Nel 2001 aveva infatti inviato al proprio telefono cellulare - o qualcuno lo fece per lui - un sms contenente minacce di morte con l'intento di evitare la revoca della scorta personale alla quale era sottoposto. Dopo la conferma della condanna in appello, nel 2009 la Corte di Cassazione ha emesso sentenza di assoluzione la formula "il fatto non sussiste", sulla base del fatto che «non è stata presentata querela».[3]

Il 22 luglio 2005 Lodeserto è stato condannato a un anno e quattro mesi per violenza privata e lesioni aggravate nei confronti dei 17 immigrati di origine maghrebina che il 22 novembre 2002 avevano tentato la fuga dal CPT di San Foca a Lecce.[4] A pagina 27 della sentenza si legge: "È emerso chiaramente che, oltre ad aver tenuto condotte illecite direttamente rivolte ai magrebini, Lodeserto abbia assistito alle violenze perpetrate dai suoi sottoposti. Egli non le ha impedite, non le ha inibite e non le ha denunciate poiché non solo le approvava, ma le aveva autonomamente poste in essere, costituendo un esempio negativo per i suoi stessi collaboratori i quali erano, pertanto, implicitamente autorizzati a compiere atti lesivi".[5]

Nel 2005 è stato arrestato con l'accusa di sequestro di persona e di abuso dei mezzi di correzione.[6] Nell'ambito di questa inchiesta, il 26 settembre 2007 è stato condannato con rito abbreviato a 5 anni e 4 mesi e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per sequestro di persona, estorsione e calunnia ai danni degli ospiti del CPT[7]. Il sacerdote, comunque, non ha scontato la pena, poiché a dicembre dello stesso anno l'arcivescovo di Lecce monsignor Ruppi lo ha inviato in missione fidei donum in Moldavia.[8] La condanna in appello è stata confermata il 4 luglio 2012.[9]

Nel luglio 2009 è stato condannato dalla Corte dei Conti a rimborsare allo Stato la somma di € 133.651 per «maggiori prestazioni a favore degli immigrati rispetto a quelle effettivamente rese».[10] È in attesa di appello.
Il 14 dicembre 2010 è stato condannato in primo grado con abbreviato a un anno e quattro mesi di reclusione per truffa aggravata ai danni dello Stato, per aver percepito 230.000 euro destinati all'aiuto di donne scampate alla prostituzione, senza aver mai svolto le attività per cui i fondi erano stati stanziati.
Il 18 luglio 2014 è stato condannato dalla Cassazione a 5 anni e 4 mesi di reclusione per sequestro di persona e minacce nei confronti di donne moldave: e seguita tranquillamente a ricoprire l'incarico di "Vicario" della Diocesi  diocesi di Chișinău per conto di Santa Mamma Chiesa Cattolica Apostolica Romana di Papa Francesco.
Luigi Tosti, 12.10.2013.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Caro mio omonimo, Luigi Tosti, quando ti presenterai nell'ultimo giorno davanti a quel DIo che tu hai tanto offeso, se è un Dio cattivo si vendicherà di te.
Se però scoprissi, invece, che quel Dio non è mai esistito, la delusione sarebbe ancora più forte: tutta la tua vita e le tue battaglie, sarebbero, di colpo, sprecate..
Invece accadrà che ti ritroverai difronte ad un tribunale, questa volta divino, ed ad un giudice, anch'esso divino, nell'atto di giudicarti, ritenerti colpevole e condannarti.
(Guarda che nelle prigioni eterne non c'è l'indulto, l'amnistia ed è assolutamente impossibile evadere).
La cosa più triste però sarà scoprire che quel tribunale l'hai voluto tu. Si, proprio tu, volendo ignorare fino alla fine, che quello stesso Dio, prima ancora che essere giudice è Padre e Salvatore e che per poterti salvare ti chiede solo di consegnargli
i tuoi peccati, perchè Lui i peccati di tutta l'umanità, quindi anche i tuoi, li ha già espiati con sacrificio della Croce, cioè con la sua passione, morte e resurrezione.
Eppure tu non ti puoi affidare all'amore di Chi ti ama, perchè tu odi chi ti ama e d'istinto mi verrebbe di odiarti anche a me, perchè tu odi il mio amatissimo Padre celeste.
Ma se lo facessi non mi salverei nemmeno io.. e Dio si trasformerebbe in giudice terribile anche per me, perchè "anche tu sei figlio di Dio" e quindi prezioso ai Suoi occhi. Si, figlio di quello stesso Dio che tu, con tanto accanimento, perseguiti.
Quindi non solo non ti odio, ne mai lo farò, ma ti amo e dello stesso amore di Cristo Gesù.
E se un giorno scoprirai che Dio ti accoglierà con un sorriso e ti abbraccerà e prendenti per mano ti condurrà a visitare quel suo Regno che, ora, è diventato anche il tuo, allora pensami. Pensa a me, che non conosci e che sostituisco davanti a Dio, ogni giorno della mia vita, per tutti i giorni della mia vita, caparbiamente, il tuo "no" con il mio "si".
Pensa però, soprattutto a Lui che ha scelto me, mettendoti sulla mia strada e mettendomi dentro il mio cuore lo stesso amore che Lui ha per te, cioè la carità.
Così accadrà che, un giorno, quando meno te lo aspetti, sciolto in lacrime, lacrime di gioia, sarai proprio tu ad abbandonarti a quel "si".
Sarà quello il miracolo più grande e più bello che accadrà nella tua vita, perchè da allora, da quel giorno, da quel minuto, da quell'istante, la felicità smetterà di fuggire via da te e si fermerà, insieme a Dio, a casa tua.
Caro Luigi, caro Tosti, se puoi non mi odiare perchè anch'io, come Gesù, ti amo e non pensare, alla Chiesa e alle sue mele marce, per cercare di confutare la mia speranza.
Le mele marce esistono in qualsiasi settore della vita sociale, quindi tra i laici e anche tra i ministri di Dio e per ognuno vale quello che ti ho detto.
Se non si pentono (e si convertono dalla loro condotta malvagia) Dio, quel Dio che è Padre, si trasformerà per loro in Giudice inflessibile e tanto più duro se a tradirlo saranno i suoi..
Nella legge di Dio non esiste l'immunità spirituale e nessuno potrà dire, a sua discolpa.. ma io pregavo tanto… oppure ma io ero un sacerdote, un vescovo, cardinale, un papa…!

Un abbraccio nel Signore !

Luigi Tosti.

luigitosti ha detto...

Carissimo "Sono una fiaba", mai uno pseudonimo è stato scelto a pennello come quello che ti sei (o che ti hanno) affibbiato. Non conosco la tua età, ma dal tenore del tuo commento arguisco che non sei proprio giovincello ma che, nonostante la maggiore età, credi ancora nelle "favole" di Pinocchio, e di Cappuccetto Rosso e di Babbo Natale. Parli del tuo UFO -che confidenzialmente chiami a volte Dio e a volte Gesù Cristo- con la solita presuntuosa "fede" di chi ha rinunciato all'uso del cervello per seguire le fregnacce propinate dall'ultimo sciamano di turno che approfitta della povertà di spirito e della creduloneria degli allocchi. Se pensi di atterrirmi con le minacce dei tuoi UFO -e che cioè io sia così superstizioso da credere ai "Tribunali" dell'aldilà e alle "pene" dell'inferno e alle alle altre stronzate propinate dagli sciamani di turno, hai fatto male i conti, perché non sono così idiota da credere ancora alle favole.
Crogiolati pure delle tue "favole", caro "Sono una Fiaba", ma considera anche che stai credendo nel "dio" sbagliato e che, pertanto, quando morirai sarai martorizzato, torturato, sodomizzato, scorticato, bruciato, folgorato ed affogato per l'Eternità dai Veri Dei, i quali mi hanno confidato che sono veramente incazzati con te perché stai venerando il Dio sbagliato.
"Fiaba" avvisata, mezzo salvata: medita "Sono una Fiaba", medita, e cerca anche di scoprire quali sono gli dei "VERI".

Unknown ha detto...

Carissimo Luigi Tosti ti voglio bene (cristianamente) anche se tu, forse, nutrirai dubbi, perchè nella logica comune, chi non la pensa come
noi, è un nemico. Non però è così, nella logica di Cristo che ci ha ordinato di amare anche i nemici. A me interessava solo parlarti della "Lieta Novella" annunziata da Cristo, quella si
che è una favola.. ma una "Favola Vera" perchè è Parola di Dio, che è Verità assoluta. Gesù, ci promette Se Stesso, insieme all'immortalità e alla felicità eterna, se solo ci convertiamo e crediamo al Vangelo. Ora il seme è stato gettato, ci sarà Qualcuno con la Q maiuscola che penserà a renderlo fecondo (Dio promette che la preghiera di intercessione per la salvezza eterna delle anime è sempre esaudita.) Questo un giorno è successo a me.. sono sicuro che, un giorno, prima di quanto immagini, accadrà anche a te..

Caro amico perdonami se non ti scriverò più,
perchè la mia missione, quella visibile, è terminata. da ora in poi, continua quella "invisibile"..

L'altro Luigi Tosti (tuo fratello).