venerdì 28 febbraio 2014

PARTITO RADICALE IN VIA DI ESTINZIONE?

Pubblico con piacere, qui di seguito, il commento, perplesso, dell'amico Fiorenzo Nacciariti sul dibattito del Partito Radicale del 25.2.2014, dal quale traspare il tracollo degli ideali laici di questo Partito: il che ne segnerebbe la definitiva "estinzione".

Annichiliti, in Brodo di Giuggiole. 
Si è svolto ieri (25/02/2014) a Roma, presso la sede del Partito Radicale, il dibattito "La crisi giuridica ovvero l'ingiustizia legale" vertente su un libro (vecchio di un anno) intitolato Quinto Rapporto sulla Dottrina Sociale della Chiesa scritto da un cardinale vietnamita, moderato da Giuseppe Di Leo, al quale sono intervenuti: 
Giuseppe Di Leo (giornalista, vaticanista di Radio Radicale), Rita Bernardini (segretario (RADICALI ITALIANI)), Alessio Falconio (direttore di Radio Radicale), Lucetta Scaraffia (docente di Storia Contemporanea presso l'Università “La Sapienza” di Roma), Luciano Violante (docente universitario, già presidente della Camera ed ex magistrato), Fausto Bertinotti (ex presidente della Camera dei deputati), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito), Filomena Gallo (avvocato, segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica), Giovanni Maria Vian (direttore dell'Osservatore Romano). 
Chi volesse può riascoltarlo, entro i prossimi 14 giorni, su Radio Radicale al seguente indirizzo:
 Si tratta del file MP3:          MP708146.mp3 
Quello che qui mi interessa sottolineare non è il merito del dibattito ma alcuni particolari segnali che da tale dibattito sono venuti, non come una sorpresa, ma come esplicitazione del consolidamento di una tendenza in atto da tempo: iniziata con una certa declinazione del termine “laicità”, tale tendenza è proseguita con la sistematica citazione di Avvenire nella rassegna stampa di Radio Radicale, si è poi aggiunta la trasmissione domenicale Rassegna Stampa Vaticana (su Radio Radicale) a cura di Giuseppe Di Leo, si è avuta poi la “naturale” convergenza tra Marco Pannella e i cappellani carcerari sulla battaglia contro la carcerazione inumana e degradante, …
 Ma la trasmissione del dibattito di ieri segna, a mio avviso, un punto di svolta: Rita Bernardini nel suo intervento cita il vangelo secondo Matteo e Giuseppe Di Leo va “in brodo di giuggiole” (sue testuali parole) e poi dichiara che andrebbe ancora di più in brodo di giuggiole se Alessio Falconio (nuovo direttore di Radio Radicale) introducesse nella “mazzetta” (sua testuale parola) delle notizie di Radio Radicale anche l’Osservatore Romano, annunciando poi trionfalmente che il nuovo direttore di Radio Radicale Alessio Falconio e il direttore de l’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, lì presente, si erano pocanzi stretti la mano e che poi lui (Di Leo) avrebbe sollecitato Giovanni Maria Vian ad intervenire a fine dibattito.
Tra tutti gli interventi pateticamente ossequiosi del nuovo ordine “francescano” il più patetico mi è sembrato quello di Filomena Gallo (avvocato, segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica), non tanto per il suo contenuto, che anzi ha cercato di raddrizzare le storture più patenti propalate da Lucetta Scaraffia (docente di Storia Contemporanea presso l'Università “La Sapienza” di Roma) nei suoi precedenti interventi, ma per la sua tremolante voce da “prigioniera di guerra”.

Infine la “lectio magistralis” del direttore de l’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, il quale, a mio avviso, ha tra le righe messo in chiaro a chi spetti il giudizio conclusivo.
La questione che mi preme più di tutto evidenziare circa tutta questa parabola e questa “brutta fine” del fu glorioso Partito Radicale e della fu gloriosa Radio Radicale è: quanto incide in tutto ciò la necessità del P.R. (nelle sue varie coniugazioni) e di R.R., specie dopo la “perdita” della Farnesina, di garantirsi l’appoggio cattolico al proseguimento del finanziamento pubblico di R.R.?
Sarebbe poi interessante, ma mi rendo conto che sarebbe chiedere troppo, sapere se le finanze vaticane abbiano qualche ruolo nella altrove ventilata (ma non accertata e furiosamente esorcizzata dall’anziano leader con minacce di querele urbi et orbi) situazione debitoria di alcune declinazioni Radicali.

Mi sembra invece pienamente lecito e doveroso chiedere che fine abbiano fatto il super-anticlericale Maurizio Turco e i grandi combattenti contro i privilegi dei cattolici (specie al riguardo dell’otto per mille e delle esenzioni per immobili della Chiesa ad uso commerciale) Michele De Lucia e Mario Staderini.
 Spariti, annichiliti dal “nuovo” corso Radical-catto-vaticano? Per loro niente brodo di giuggiole?
 Provo ora molta comprensione per il recente suicidio di Dino Marafioti (redattore di Radio Radicale) che forse avrebbe fatto meglio ad andarsi a ricollocare altrove per rimanere sulle sue posizioni e continuare la battaglia contro lo schifo che avanza.
Falconara Marittima, 26 febbraio 2014


Fiorenzo Nacciariti

COSI' SCRIVEVA ERNESTO ROSSI NEL 1964. 50 ANNI DOPO, NULLA E' CAMBIATO (di Luigi Tosti)

Così scriveva Ernesto Rossi (Il Sillabo e dopo) l'8.12.1964:
«Io appartengo alla sparutissima schiera di coloro che credono ancora sia dovere di ogni uomo civile prendere la difesa dello Stato laico contro le ingerenze della Chiesa in Parlamento, nella scuola, nella pubblica amministrazione, e ritengono che quest’obiettivo sia, nel nostro paese, più importante di qualsiasi altro – politico, giuridico o economico – in quanto il suo conseguimento costituirebbe la premessa indispensabile per qualsiasi seria riforma di struttura: io sono, cioè, sulle posizioni di quello che la maggior parte degli esponenti della nostra sinistra democratica oggi definisce “vieto anticlericalismo” e “pregiudizio piccolo-borghese”.»
Ernesto Rossi, 8 dicembre 1964

E' passato mezzo secolo, e non è cambiato nulla o, come direbbe qualcuno con linguaggio non gradito dalla seconda Carica Istituzionale dopo Il Papa -cioè Re Giorgio I°, Presidente della Repubblica Pontifica Italiana- "non è cambiato un cazzo". La speranza è che le cose peggiorino ulteriormente.
Luigi Tosti, 28 febbraio 2014 d.i.C. (dopo invenzione Cristo)
 

martedì 11 febbraio 2014

INDIGNAZIONE DI NAPOLITANO CONTRO LE INGERENZE DELL’ONU SULLA CHIESA: NON ESCLUSO UN INTERVENTO MILITARE CONTRO IL PALAZZO DI VETRO -di Luigi Tosti


ROMA - La commissione Onu per i diritti dei minori ha mosso un pesante atto d’accusa nei confronti del Vaticano a proposito dei preti pedofili. In un durissimo rapporto di sedici pagine , l’organismo delle Nazioni Unite ha denunciato le politiche della Santa Sede che hanno permesso ai religiosi di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi. In particolare secondo l'ONU il Vaticano ha imposto, in perfetto stile mafioso, “un omertoso codice del silenzio” a carico di tutti i membri del clero che erano venuti a conoscenza degli abusi sessuali su minori affidati alle loro “cure pastorali”, minacciandoli di scomunica e, quindi, di riduzione allo stato laicale, se avessero osato denunciare alle autorità penali i casi di violenza che erano stati commessi nei singoli Stati in cui la Chiesa operava ed opera. L’ONU evidenzia quella che già era emerso in sede planetaria (salvo che in Italia, dove la stampa è esercitata da una massa di codardi affiliati o succubi della Chiesa Cattolica), e cioè che la criminale copertura omertosa dei criminali preti “pedofili” (per i quali è stato coniugato nel WEB il più sintetico e descrittivo nomignolo di “inculabambini”) è sempre stata motivata dallo “scopo” -tutt’altro che commendevole”- di “tutelare l’immagine e l’Onore” della Chiesa, altamente strafottendosene dei bambini “inculati” e dei traumi e dei danni morali, materiali e psicologici da essi subiti. Di più: l’ONU ha censurato il Vaticano, non solo per non aver rimosso né denunciato alle autorità penali i preti inculabambini, ma anche per averli “trasferiti” in altre sedi sempre a contatto con altri ignari bambini, consentendo dunque che essi proseguissero impunemente nella pratica di sodomizzazione dei loro teneri culetti.

L'ONU ha chiesto “l’immediata rimozione” dei responsabili di quegli atti criminali, che dovrebbero essere immediatamente “consegnati” alle autorità civili anziché protetti omertosamente, nonché l’apertura degli archivi segreti sui pedofili e sugli uomini di chiesa che hanno coperto i loro crimini. Affinché non ci fossero dubbi, il presidente del Comitato Onu per i diritti dei bimbi Kristen Sandberg ha precisato che il Vaticano ha violato la convenzione per i diritti dei minori. Nel rapporto, il comitato ONU per i diritti  umani dei fanciulli ha criticato aspramente il Vaticano anche per il suo atteggiamento verso l’omosessualità, la contraccezione e l’aborto.

Queste accuse dell’ONU hanno suscitato la dura replica del Vaticano, il quale ha sottolineato, per il tramite dell’Ufficio Stampa di Padre Federico Lombardi, che esse rappresentano un indebito «tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa».

Le accuse dell’ONU hanno anche suscitato l’indignazione trasversale di tutte le Cariche Istituzionali e Politiche della Repubblica Pontifica Italiana (da Re Giorgio Napolitano a Laura Boldrini, Pietro Grasso, Gianni ed Enrico Letta, Matteo Renzi, Beppe Grillo, Giovanardi, Bossi, Piercasinando Casini, Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, Emma Bonino etc.), i quali hanno espresso all’unisono la loro incondizionata “solidarietà” al Papa, al Vaticano e alla CEI, censurando con fermezza l’indebita e intollerabile “ingerenza” dell’ONU nell’Alto Magistero della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. In una nota congiunta del Quirinale e delle Camere si evidenzia che l’ONU non può interferire nelle norme dei codici canoni che disciplinano, con certosina puntualità, le modalità e i riti che i preti debbono seguire durante le sacre pratiche di inculamento dei bambini affidati al loro catechismo. Ancor più intollerabile è il fatto che l’ONU censuri le direttive emanate da Papa Ratzinger e dalla Chiesa per insabbiare, con cura omertosa, i crimini di pedofilia, sottraendo i colpevoli tonacati alla giustizia penale, trattandosi di direttive insindacabili che sono state emanate dalla Chiesa nell’esercizio del Suo Alto Magistero Divino. Del tutto grottesca, infine, è la critica che è stata mossa alla Chiesa per il suo atteggiamento nei confronti degli omosessuali e per l'aborto, dal momento che i gay -come giustamente insegna l'Alto Magistero della Chiesa, sono dei malati, dei depravati e dei pervertiti e le donne che abortiscono, da parte loro, sono tutte della gran puttane, ivi incluse le minorenni violentate e rimaste in cinta.
Anche il divieto dell'uso dei contraccettivi rientra nell'illuminato Magistero della Chiesa, essendo giustificato dall'esigenza di infettare e far morire di AIDS chi scopa per assurde finalità non riproduttive.
Il Ministro degli Esteri Alfano si è detto indignato ed ha presentato una vibrata nota di protesta alle Nazioni Unite. Il Ministro della Difesa Mauro, da parte sua, ha minacciato un intervento armato dell’Esercito e della Marina della Repubblica Pontificia Italiana contro l’ONU se, nel giro di tre mesi, codesta Organizzazione internazionale non provvederà a riabilitare, pubblicamente e incondizionatamente, il Vaticano, il Papa, la CCAR, la CEI e lo IOR.
Addì 11 di febbraio dell'anno 2014 d.i.C.
Postato da Luigi Tosti. Fonte informativa accreditata: FANTACRONACAVERA.