giovedì 8 gennaio 2015

CHARLIE EBDO, ovvero: LE RELIGIONI SONO IL CANCRO DELL’UMANITA’





La strage dei giornalisti di Charlie Ebdo, operata da idioti criminali islamici per “lavare col sangue” le presunte “offese” arrecate ad un primate vissuto nel 700, un tale di nome Maometto, dimostra -se ancora ce ne fosse bisogno- che TUTTE le RELIGIONI SONO PERNICIOSE e rappresentano -ancorché in misure differenziate- un vero e proprio CANCRO DELL’UMANITA’. La Storia insegna, infatti, che le religioni hanno sempre determinato -sia da parte dei cristiani che da parte degli islamici e/o degli adepti di altri "religioni"- una serie infinita di crimini contro l'umanità, che vanno dalle crociate all'Inquisizione, dalle torture e i roghi delle streghe e degli "eretici" alle condanne dei liberi pensatori, degli scienziati e degli omosessuali, dalle condanne a morte dei "blasfemi" (tuttora in vigore in numerosi Stati islamici) alle condanne a morte di chi, come i giornalisti di Hebdo, facevano satira, cioè esercitavano un diritto di libertà di pensiero, di opinione, di espressione e di cronaca che sono riconosciuti e garantiti da Convenzioni internazionali.
Giova ricordare -soprattutto ai beneamati “cattolici”, che tentano oggi di differenziarsi dagli “islamici” e di dipingersi, con l’appoggio di prezzolati politici del rango di Matteo Salvini, come gli unici portatori di valori di “civiltà”, che nella metà del 1.500 una "pasquinata" prese in giro il loro benemerito Papa Pio V, perché costui aveva affisso un'epigrafe sopra una latrina, esprimendosi con queste testuali parole: “Pio V, avendo compassione per tutto ciò che si ha sullo stomaco, eresse come opera nobili questo cacatoio”. Ebbene, di questa pasquinata satirica venne accusato tale Niccolò Franco che, guarda caso, non venne trucidato da un commando di fanatici cattolici ma venne direttamente processato dal Tribunale dell’Inquisizione e fatto impiccare da Pio V. Non miglior sorte toccò al poeta Aonio Paleario, che osò criticare la criminale ferocia con la quale il Papa cattolico Pio V perseguitava con i suoi Tribunali della Santa inquisizione i cosiddetti “eretici”, cioè i liberi pensatori che la pensavano in modo diverso dalla Chiesa. Aonio Paleario scrisse questi versi satirici contro Pio V: “Quasi che fosse inverno, brucia cristiani Pio siccome legna, per avvezzarsi al fuoco dell'inferno. Ebbene, per questi versi satirici anche Aonio Paleario fu fatto ardere sul rogo da Papa Pio V che, detto per inciso, oltre a macchiarsi di questi ed altri crimini coi suoi tribunali dell’Inquisizione, fu anche autore dello sterminio sistematico di tutti i Valdesi piemontesi e calabri, della persecuzione e della ghettizzazione degli ebrei ed altresì istigatore della strage degli Ugonotti. Fu per questi “alti meriti” che la Chiesa Cattolica, dopo averlo beatificato, lo “santificò” nel 1712. E se qualche augusto cattolico volesse interferire con questi dati storici col consueto argomento secondo cui i “crimini dei Papi e della Chiesa non sono tali perché vanno contestualizzati al periodo storico”, faccio osservare che questo criminale Papa, oltre ad assurgere agli onori degli altari come “santo”, è stato anche fatto oggetto di apologetica esaltazione da parte dell’emerito Pastore Tedesco Papa Ratzinger, cioè l'ex nazista aderente alla gioventù Hitleriana.
Se è innegabilmente vero che oggi i Cattolici -a differenza degli islamici- non bruciano più sui roghi i “balsfemi”, i liberi pensatori e chi fa satira sulla loro religione, questo non è imputabile alla resipiscenza o alla bontà della loro religione -come con tutta la sua melliflua ipocrisia e falsità vorrebbe far credere Monica Maggioni direttrice di RAI News 24, bensì all’Illuminismo ed alla Rivoluzione francese che hanno inculcato i contrari principi del rispetto dei diritti umani di libertà di pensiero, di opinione, di critica e di libertà di religione. L’unica differenza tra cristiani ed islamici scaturisce dalla circostanza che questi ultimi non hanno avuto alcun contatto (correttivo) con l’Illuminismo e con la rivoluzione francese e questo spiega perché, oggi, la loro cultura sul rispetto dei diritti umani sia arretrata di almeno 200 anni. Nessuno deve però illudersi sulla “bontà” della Chiesa e degli attuali cristiani cattolici né, tanto meno, sulla “bontà” dell’ordinamento giuridico della Colonia del Vaticano, cioè la nostra augusta Repubblica Pontifica Italiana. Basta infatti considerare che, se i giornalisti di Charlie Ebdo avessero operato nell'attuale Regno di Vaticalia, piuttosto che in Francia, essi sarebbero stati da tempo condannati a sanzioni penali da parte dell’asservita magistratura italiana: e questo sulla base delle leggi liberticide ispirate dal sodalizio criminale tra il Vaticano e la dittatura Mussoliniana.
Rammento infatti ai “poveri di spirito” (critico) che il Codice penale catto-fascista, tuttora in vigore, punisce sia i reati di “basfemia” che quelli di “vilipendio della religione” (cattolica) perché ritenuti offensivi del cosiddetto (quanto evanescente e impalpabile) “sentimento religioso”. Al contrario -guarda caso- il Codice fascista Rocco non sanziona affatto chi vilipende il “sentimento filosofico” o quello “scientifico” o quello “ateo” e la magistratura italiana, asservita al Vaticano, si è ben guardata dal sollevare eccezione di incostituzionalità adducendo motivazioni che gridano vendetta.
Dunque i nostri augusti “governanti”, che oggi manifestano “solidarietà” ai giornalisti di Hebdo, dovrebbero quanto meno vergognarsi della loro eclatante falsità ed ipocrisia, perché è grazie alla loro prava volontà che ancora oggi, in Italia, vengono condannati i blasfemi e chi “offende il sentimento religioso” dei cattolici con la satira o in altro modo. Emblematico è il caso del giornalista Vauro, che è stato condannato per vignette satiriche ritenute “offensive del sentimento religioso dei cattolici”. Ma è altrettanto emblematico il caso di Adel Smith, che è stato condannato da un fervente giudice cattolico per aver detto una banale verità, e cioè che il crocifisso è orrifico perché rappresenta il cadavere di un uomo torturato e inchiodato su una croce.
Sarà dunque opportuno che la massa degli ipocriti commentatori della strage di Parigi, che fanno capolino dalle reti della RAI, cioè da “TeleVaticalia”, prendano in considerazione il fatto che la strage dei giornalisti francesi affonda le sue mefitiche radici culturali nell’atavica criminalità ed intolleranza che connotano, anche se in misure differenziate, TUTTE le religioni del Pianeta Terra. E’ da ritenere inevitabile che, ancora oggi, nell’anno 2015, vi siano degli idioti disposti a credere in favole mitologiche come quella di un dio Uno e Trino -ma soprattutto Quattrino- che 2.000 anni fa si sarebbe accoppiato con una primate di Homo sapiens, peraltro minorenne, vergine e sposata, per generare un pargolo, dio o semi dio, che sarebbe stato poi destinato dal dio-babbo ad essere sacrificato sulla croce per “salvare” (da che?) l’umanità. E’ però intollerabile che esistano ancora oggi degli idioti criminali, che siano talmente idioti e talmente criminali da credere e pretendere che un’ “offesa” arrecata alla reputazione di un primate di nome Maometto, vissuto nel 700, debba essere lavata col sangue. Nessun ateo si è mai sognato e si sognerebbe mai di fare altrettanto, se un qualche credente offendesse la reputazione di Charles Darwin. Ed è questa la ciclopica differenza culturale tra Ateismo e Religione.
La genesi della strage dei giornalisti liberi pensatori francesi è da ricercare nella criminalità e nell’intolleranza di TUTTE le religioni (nella specie: quella islamica), ma la corresponsabilità della strage è anche da attribuire ai politici che hanno governato e che governano i Paesi (soprattutto islamici)  dove il principio di laicità viene vilipeso e bistrattato a favore di una Religione dominante. Anche gli idioti, infatti, sanno oramai perfettamente che per poter governare e sottomettere i “sudditi” di un Paese è necessario ottenere la collaborazione e il consenso degli sciamani di turno, e cioè del Potere Religioso dominante. E l’Italia, sotto questo aspetto, è l’esempio più illuminante a livello Planetario.

Luigi Tosti, orgogliosamente ateo, 8 gennaio 2014