La strage dei giornalisti di Charlie Ebdo, operata da idioti criminali islamici per “lavare col sangue” le presunte “offese” arrecate ad un primate vissuto nel 700, un tale di nome Maometto, dimostra -se ancora ce ne fosse bisogno- che TUTTE le RELIGIONI SONO PERNICIOSE e rappresentano -ancorché in misure differenziate- un vero e proprio CANCRO DELL’UMANITA’. La Storia insegna, infatti, che le religioni hanno sempre determinato -sia da parte dei cristiani che da parte degli islamici e/o degli adepti di altri "religioni"- una serie infinita di crimini contro l'umanità, che vanno dalle crociate all'Inquisizione, dalle torture e i roghi delle streghe e degli "eretici" alle condanne dei liberi pensatori, degli scienziati e degli omosessuali, dalle condanne a morte dei "blasfemi" (tuttora in vigore in numerosi Stati islamici) alle condanne a morte di chi, come i giornalisti di Hebdo, facevano satira, cioè esercitavano un diritto di libertà di pensiero, di opinione, di espressione e di cronaca che sono riconosciuti e garantiti da Convenzioni internazionali.
Giova ricordare -soprattutto ai beneamati “cattolici”, che
tentano oggi di differenziarsi dagli “islamici” e di dipingersi, con l’appoggio
di prezzolati politici del rango di Matteo Salvini, come gli unici portatori di
valori di “civiltà”, che nella metà del 1.500 una "pasquinata" prese in giro il loro benemerito Papa Pio V, perché costui aveva
affisso un'epigrafe sopra una latrina, esprimendosi con queste testuali parole:
“Pio V, avendo compassione per tutto ciò che si ha sullo stomaco, eresse come
opera nobili questo cacatoio”. Ebbene, di questa pasquinata satirica venne
accusato tale Niccolò Franco che, guarda caso, non venne trucidato da un
commando di fanatici cattolici ma venne direttamente processato dal Tribunale
dell’Inquisizione e fatto impiccare da Pio V. Non miglior sorte toccò al poeta
Aonio Paleario, che osò criticare la criminale ferocia con la quale il Papa cattolico
Pio V perseguitava con i suoi Tribunali della Santa inquisizione i cosiddetti “eretici”,
cioè i liberi pensatori che la pensavano in modo diverso dalla Chiesa. Aonio
Paleario scrisse questi versi satirici contro Pio V: “Quasi che fosse inverno,
brucia cristiani Pio siccome legna, per avvezzarsi al fuoco dell'inferno”.
Ebbene, per questi versi satirici anche Aonio Paleario fu fatto ardere sul rogo
da Papa Pio V che, detto per inciso, oltre a macchiarsi di questi ed altri
crimini coi suoi tribunali dell’Inquisizione, fu anche autore dello sterminio
sistematico di tutti i Valdesi piemontesi e calabri, della persecuzione e della
ghettizzazione degli ebrei ed altresì istigatore della strage degli Ugonotti. Fu
per questi “alti meriti” che la Chiesa Cattolica, dopo averlo beatificato, lo “santificò”
nel 1712. E se qualche augusto cattolico volesse interferire con questi dati
storici col consueto argomento secondo cui i “crimini dei Papi e della Chiesa
non sono tali perché vanno contestualizzati al periodo storico”, faccio
osservare che questo criminale Papa, oltre ad assurgere agli onori degli
altari come “santo”, è stato anche fatto oggetto di apologetica esaltazione da
parte dell’emerito Pastore Tedesco Papa Ratzinger, cioè l'ex nazista aderente alla
gioventù Hitleriana.
Se è innegabilmente vero che oggi i Cattolici -a differenza degli islamici- non bruciano
più sui roghi i “balsfemi”, i liberi pensatori e chi fa satira sulla loro
religione, questo non è imputabile alla resipiscenza o alla bontà della loro religione -come con
tutta la sua melliflua ipocrisia e falsità vorrebbe far credere Monica Maggioni direttrice di RAI News 24, bensì all’Illuminismo ed alla Rivoluzione francese che hanno
inculcato i contrari principi del rispetto dei diritti umani di libertà di pensiero,
di opinione, di critica e di libertà di religione. L’unica differenza tra
cristiani ed islamici scaturisce dalla circostanza che questi ultimi non hanno avuto
alcun contatto (correttivo) con l’Illuminismo e con la rivoluzione francese e
questo spiega perché, oggi, la loro cultura sul rispetto dei diritti
umani sia arretrata di almeno 200 anni. Nessuno deve però illudersi sulla “bontà”
della Chiesa e degli attuali cristiani cattolici né, tanto meno, sulla “bontà”
dell’ordinamento giuridico della Colonia del Vaticano, cioè la nostra augusta Repubblica
Pontifica Italiana. Basta infatti considerare che, se i giornalisti di Charlie
Ebdo avessero operato nell'attuale Regno di Vaticalia, piuttosto che in Francia, essi
sarebbero stati da tempo condannati a sanzioni penali da parte dell’asservita magistratura italiana: e questo sulla base delle leggi liberticide ispirate dal
sodalizio criminale tra il Vaticano e la dittatura Mussoliniana.
Rammento infatti ai “poveri di spirito” (critico) che il
Codice penale catto-fascista, tuttora in vigore, punisce sia i reati di “basfemia” che quelli di “vilipendio della religione” (cattolica) perché ritenuti offensivi
del cosiddetto (quanto evanescente e impalpabile) “sentimento religioso”. Al
contrario -guarda caso- il Codice fascista Rocco non sanziona affatto
chi vilipende il “sentimento filosofico” o quello “scientifico” o quello “ateo” e la magistratura italiana, asservita al Vaticano, si è ben guardata dal
sollevare eccezione di incostituzionalità adducendo motivazioni che gridano vendetta.
Dunque i nostri augusti “governanti”, che oggi manifestano “solidarietà”
ai giornalisti di Hebdo, dovrebbero quanto meno vergognarsi della loro
eclatante falsità ed ipocrisia, perché è grazie alla loro prava volontà che
ancora oggi, in Italia, vengono condannati i blasfemi e chi “offende il sentimento
religioso” dei cattolici con la satira o in altro modo. Emblematico è il caso del giornalista Vauro, che è
stato condannato per vignette satiriche ritenute “offensive del sentimento
religioso dei cattolici”. Ma è altrettanto emblematico il caso di Adel Smith, che
è stato condannato da un fervente giudice cattolico per aver detto una banale
verità, e cioè che il crocifisso è orrifico perché rappresenta il cadavere di
un uomo torturato e inchiodato su una croce.
Sarà dunque opportuno che la massa degli ipocriti commentatori
della strage di Parigi, che fanno capolino dalle reti della RAI, cioè da “TeleVaticalia”,
prendano in considerazione il fatto che la strage dei giornalisti francesi affonda
le sue mefitiche radici culturali nell’atavica criminalità ed intolleranza che
connotano, anche se in misure differenziate, TUTTE le religioni del Pianeta Terra.
E’ da ritenere inevitabile che, ancora oggi, nell’anno 2015, vi siano degli idioti disposti a credere in favole mitologiche come quella di un dio Uno e Trino -ma
soprattutto Quattrino- che 2.000 anni fa si sarebbe accoppiato con una primate di
Homo sapiens, peraltro minorenne, vergine e sposata, per generare un pargolo, dio o semi
dio, che sarebbe stato poi destinato dal dio-babbo ad essere sacrificato sulla
croce per “salvare” (da che?) l’umanità. E’ però intollerabile che esistano
ancora oggi degli idioti criminali, che siano talmente idioti e talmente criminali da
credere e pretendere che un’ “offesa” arrecata alla reputazione di un primate
di nome Maometto, vissuto nel 700, debba essere lavata col sangue. Nessun ateo
si è mai sognato e si sognerebbe mai di fare altrettanto, se un qualche credente
offendesse la reputazione di Charles Darwin. Ed è questa la ciclopica differenza culturale tra Ateismo e Religione.
La genesi della strage dei giornalisti liberi pensatori
francesi è da ricercare nella criminalità e nell’intolleranza di TUTTE le
religioni (nella specie: quella islamica), ma la corresponsabilità della strage
è anche da attribuire ai politici che hanno governato e che governano i Paesi (soprattutto islamici) dove il
principio di laicità viene vilipeso e bistrattato a favore di una Religione dominante. Anche gli idioti, infatti, sanno oramai perfettamente che per
poter governare e sottomettere i “sudditi” di un Paese è necessario ottenere la
collaborazione e il consenso degli sciamani di turno, e cioè del Potere
Religioso dominante. E l’Italia, sotto questo aspetto, è l’esempio più
illuminante a livello Planetario.
Luigi Tosti, orgogliosamente ateo, 8 gennaio 2014